Zingari
Eh Zingari, zingari, zingari…
Quante cose si dicono sugli Zingari?!
Quante storie, quanti miti e quante leggende ci sono sugli zingari!
Rom, Kalè, Sinti, Caminanti, Manuche, Gipsy, Gitani! Quanti sono gli zingari?
Alcuni sostengono che gli Zingari siano i discendenti della stirpe di Caino, padre dei suonatori di flauto e tamburo, maledetti e costretti a viaggiare per il mondo, per l’eternità.
Altri invece sostengono che gli Zingari abbiano fabbricato i chiodi della croce di Cristo e per questo la loro genia è maledetta e costretta a viaggiare per l’eternità.
Molti pensano che gli Zingari siano costretti a viaggiare perche maledetti.
ma maledetto da chi? Da dio o dagli Uomini, altri figli di Dio? Chi maledice?
Chi odia? E perché ?
Le tesi più accreditate fanno risalire l’inizio del lungo esodo degli Zingari al Medio Evo, quando l’intera popolazione di una zona dell’india nord occidentale cominciò la sua migrazione, per ragioni non accertate.
Da allora chiamati in diversi modi gli Zingari hanno continuato a viaggiare in un lungo e in largo per il mondo, per lo più scacciati, in un lungo e infinito esodo fatto di ricerca di possibilità, ma soprattutto di discriminazione, emarginazione e persecuzione, fino alla più atroce ed insensata barbarie della storia recente dell’uomo, quella dello sterminio nei campi di deportazione Nazisti.
La Memoria
La Memoria è il filo che ci lega a ciò che è stato, alla storia, al passato, ci permette di ricordare e non dimenticare.
Intorno alla metà del secolo scorso, durante l’olocausto nazista degli Ebrei, con il macabro pretesto della “pulizia Etnica”, migliaia di Zingari vennero uccisi nei campi di sterminio.
Nel culto del mito del Super uomo, della razza superiore,
atroci barbarie vennero commesse sotto lo sguardo attonito del mondo.
Ma cos’è un uomo? La Razza? Il pregiudizio?
Uno Zingaro, Zhoran (Giuseppe Ciciriello) con il suo violino e il suo amico Borhat (Piero Santoro) alla fisarmonica, cercano di rispondere a queste domanda, raccontando storie, storie di Zingari e violini.
Raccontare per ricordare,
raccontare per non dimenticare,
raccontare per insegnare ed aiutare a comprendere, per dare risposta.
Chi ha Creato il mondo? E come?
Chi è nato prima l’uovo o la gallina?
Zhoran racconta storie, storie di Zingari, storie senza pretesa di verità, ma che contengono sempre con una profonda riflessione, ironica e leggera quanto basta per lasciarne il dubbio.
Le storie di Zhoran sono la conoscenza di una cultura orale che si tramanda di generazione in generazione, sopravvissute al tempo, e a chi ha sperato di sopprimerne la radice.
Lo spettacolo è una narrazione che intreccia storie, storie tratte dalla tradizione Rom e storie ispirate a questa e riscritte o reinventate come è nella natura del raccontare, e intervallate da riflessioni filosofiche, ironiche e sarcastiche, sulla diversità e sull’uomo…
Ad accompagnare Zhoran nel racconto di come uno Zingaro aiutò dio a creare il mondo o di come uno Zingaro vinse il violino al Diavolo c’è alla fisarmonica il suo amico Borhat (Piero Santoro) con le melodie, i ritmi e le armonie della tradizione Rom e Balcanica. Uno spettacolo sarcastico e divertente che con leggerezza forse ci aiuta a chiederci chi è l’altro diverso da noi.