Pe(n)sa differente Festival dell’espressione creativa e della bellezza autentica giunge alla sua 14a edizione. Ideato e realizzato daOnlus Salomè e Big Sura partire da un progetto finanziato nel 2008 dal Ministero della Salute e dal Ministero delle Politiche Giovanili nell’ambito di “Guadagnare la Salute. Rendere facili le scelte salutari”, il festival è un tributo alla soggettività che si manifesta come diritto al pensiero critico, alla differenza e alla variazione. Promuove la cura di sé e vuole essere un invito a un percorso di costruzione personale che passi attraverso la resistenza alle attuali forme di mercificazione e omologazione, per valorizzare l’unicità e la novità che ogni persona essenzialmente è, con le sue possibilità espressive e la propria peculiare bellezza. Ed è perciò che il Polo biblio-museale di Lecce accoglierà questa edizione nel teatro interno, in auditorium, in alcuni spazi espositivi e nel grande cortile affacciato su viale Gallipoli: il Museo Castromediano conferma così la propria attitudine – ribadita altresì dalla presenza di un hub vaccinale, realizzato in sinergia con ASL per far fronte all’emergenza pandemica – di spazio di “cura” attraverso l’arte, la bellezza, il dialogo, l’incontro e la connessione tra temi, linguaggi e progettualità creative.Siamo infatti convinti che l’arte debba essere un vero e proprio dispositivo di confronto reale e militante attorno ai temi che contrassegnano la contemporaneità. E’ anche il caso dei temi che riguardano strettamente l’impegno di Pe(n)sa differente.
Durante le tre giornate si terranno infatti spettacoli, performance, mostre, incontri scientifici, sociali, culturali, artistici, sportivi e culinari, musica e visioni che vedranno la partecipazione di esperti nei campi dell’antropologia, della filosofia, della medicina e della psicologia, della cultura, dell’arte e delle associazioni sparse sul territorio nazionale, con lo scopo di sensibilizzare e informare su comeguadagnare salute e prevenire e curare il disagio attraverso l’espressionne creativa del sé individuale e collettivo.
Viviamo in una società in cui le infinite possibilità, da cui siamo continuamente bombardati, sono partorite dalle logiche omologanti del consumismo e del mercato rendendoci vittime di una libertà che è illusoria. L’identità stessa di ciascuno viene ad essere integrata all’interno della dialettica produzione-consumo che induce riorientamenti e continue trasformazioni tra l’essere, l’apparire e l’avere. Gli imperativi sono sempre gli stessi: essere belli, essere efficaci, essere felici. La bellezza esteriore, standardizzata, diventa anch’essa prodotto che rinvia a qualcosa che va oltre i canoni estetici, alludendo all’essenza stessa della persona. Pe(n)sa differente rappresenta uno spazio di espressione delle identità in tutte le loro molteplici declinazioni, in cui l’avverbio “differente” non intende rilanciare il paradosso di un apparire alternativo che propone ulteriori modelli preconfezionati ma piuttosto è un invito ad avere il coraggio di servirsi del proprio intelletto e del proprio sentire, prendendo coscienza del mondo in cui abitiamo, individuando le falle nel sistema e facendoci carico in modo sia autonomo che collettivo dei processi di costruzione delle personali identità.
L’edizione 2021 è intitolataL’attesa è un fiore semplice, un titolo emblematico in questo periodo di pandemia che ci ha ispirato lo scrittore Christian Bobin.E dopo l’attesa scegliamo l’incontro, scegliamo di essere generativi. Scegliamo di essere operosi e di metterci sul margine. Sappiamo che la cultura della crisi matura la capacità dell’attesa. L’attesa e la semplicità, le due leve di una nuova costruzione di valori. L’attesa non esprime giudizio, è capace di sguardo, di accudimento, sta dalla parte dell’Altro e del Tempo, lo sente alleato e in esso matura la percezione della realtà, nella giusta distanza. La semplicità è l’altra leva, valore essenziale per tornare ad essere luce. Un lavoro che dobbiamo fare insieme, per ritrovare l’essenza dell’umano. E l’umano è materia dei poeti. Abbiamo scelto di dedicare alcuni eventi all’interno del Festival a Antonio L. Verri (Caprarica di Lecce 1949 – 1993), perché il suo lavoro è fondato sulla continua ricerca di relazioni, di incontri, di scambi virtuosi, generativi di creatività. Egli era maestro nel far vorticare le parole, nel sospenderle in equilibrio per farle poi planare sulla pagina. Il suo “naviglio innocente” era capace di navigare controcorrente, di imbarcare e comprendere ogni diversità, ogni necessità, ogni desiderio espressivo. Verri sognava di poter contenere in un grande libro, tutti i libri, tutta la conoscenza, tutti i generi, tutte le lingue. Il suo desiderio del “Declaro” s’è compiuto con l’avvento della Rete. Internet è il libro dei libri, dove tutto vive e tutto implode. Ma oggi più che mai è necessario ritrovare un equilibrio, una distanza dall’invadenza delle “cose”.
Il Festival coniuga in sé eventi scientifici, culturali, sociali, artistici e sportivi e riveste notevole importanza non solo dal punto di vista sociale e scientifico ma anche artistico, turistico e culturale. Rappresentaun’importante occasione di conoscenza del nostro territorio Salentino/Pugliese, delle sue tradizioni artistiche e culturali, paesaggistiche e culinarie con la sua tradizione dellaDieta Mediterranea conosciuta in tutto il mondo per i suoi benefici sulla salute. Negli anni ha visto Lecce ospitare numerosi eventi e rappresentazioni cui hanno preso parte numerose personalità del mondo scientifico, culturale, artistico e sportivo provenienti da ogni parte d’Italia e dall’Estero, tra cui: Jury Chechi campione olimpico, Aram Quartet vincitori della prima edizione di X Factor, Cristina Garroneregista con la Compagnia del Beato Ragno, Mary Garretballerina solista della Scala, Susan Ringwoodpresidente dell’associazione B-eat – Inghilterra, Pavlina ParashkevovaYoung People’s Participation officer e Claire MorganYoung Ambassador dell’associazione B-eat Inghilterra, Michela Marzanofilosofa e scrittrice – Francia, Ilaria Caprioglioex modella, avvocato, scrittrice, vicepresidente di Mi nutro di vita e Sindaco di Savona, Bela Abudillustratrice – Argentina, Philip Gorwoodpresidente di Association française pour le développement des approches spécialisées aux Troubles du comportement alimentaire, Fédération Nationale des Associations – Francia, Sam Thomaspresidente di Men Get Eating Disorders Too – Inghilterra, Maria Grazia Calandronepoetessa,Fausto Manarapsichiatra e artista, Thierry Hoquetprofessore di Filosofia della Scienza Université Jean Moulin Lyon 3 – Francia, Philippe JeammetProfessore emerito Université Pierre-et-Marie-Curie Paris Francia, Laura Cioniscrittrice e attrice, Chiara Guarducciregista teatrale, Silvana Kühtzingegnere e docente dell’Università della Basilicata, Andrijana Popovicpsicologa, studiosa della moda e Patrizia Calefatodocente di Sociologia dell’Università di Bari, Mauro Carbonefilosofo, Université Jean Moulin Lyon 3 – Francia, Andrea Sagnifilosofo, Université Jean Moulin Lyon 3 –Francia, Adelia Battistascrittrice, Gabrielle Deydierscrittrice – Francia, Maura Gancitanoscrittrice, filosofa Progetto Tlon Milano, Andrea Colamedici Scrittore, filosofo, regista Progetto Tlon Milano, e tanti altri.