Avvicinarsi alle proprie paure (del buio, della solitudine, della separazione, dell’ignoto). E diventare grandi. Per la dodicesima stagione di “favole&TAmburi”, domani, domenica 8 dicembre, alle ore 18 al TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, va in scena “Nel castello di Barbablù”, regia e drammaturgia Raffaella Giancipoli, con Livio Berardi, Rossana Farinati, Annabella Tedone, video animazioni Beatrice Mazzone, disegno luci Tea Primiterra, scene Bruno Soriato, produzione Kuziba. Durata 55 minuti. Posto unico 6 euro (famiglie al TaTÀ: biglietti a 5 euro per nuclei familiari composti da almeno quattro persone). Info e prenotazioni a 099.4725780 – 366.3473430.
Dentro questa storia c’è un castello, dentro al castello c’è un uomo dalla lunga barba blu, e poi ci sono una giovane sposa, una sorella, una madre, due fratelli e un labirinto di corridoi, porte e scale tutto da scoprire. Dentro questa storia ci sono i giochi che si fanno al buio, i segreti sotto i tavoli, i divieti che i genitori impongono ai figli e c’è una piccola chiave che apre la porta di una stanza proibita. Proibita fino a quando lei, la giovane sposa di Barbablù, non decide di ascoltare il suo istinto e aprirla. E dietro questa porta troverà…
Sebbene sia tra le fiabe più note di Charles Perrault, rimane la meno raccontata ai bambini per via dell’intensità di alcune immagini descritte. Come dire, la storia di Barbablù fa paura ed è su questo stato emotivo che lo spettacolo pone l’attenzione, perché, per dirla con il critico Andrea Pocosgnich, «Crescere significa anche sopravvivere all’uomo nero». “Nel castello di Barbablù” è un viaggio avventuroso dentro ciò che non conosciamo ancora di noi e del mondo che ci circonda, è un percorso dentro la curiosità che ci permette di sfidare le nostre paure e che ci racconta di come a volte la disobbedienza può essere un passaggio importante per diventare grandi.
Lo spettacolo è consigliato dai 5 anni d’età (tecnica: teatro d’attore e video animazione).