Sabato 29 aprile ultimo appuntamento serale della 53^ Stagione Concertistica della Camerata Musicale Salentina, che ospita al Teatro Apollo di Lecce “Morricone Stories”, uno speciale omaggio del sassofonista Stefano Di Battista al compositore e Premio Oscar Ennio Morricone, al quale era legato da una sincera amicizia e da diverse collaborazioni.
Protagoniste non solo le immortali colonne sonore del Maestro, ma anche il brano “Flora”, che Morricone scrisse proprio per Di Battista.
Il matrimonio tra il jazz e le colonne sonore di Morricone sembra davvero perfetto, naturale, diciamo pure inevitabile. La sua musica significa esaltazione di tracce melodiche spesso fortemente emozionali, in una trama di armonie intelligenti; ed è esattamente quello che fa il jazz, e ancora di più quello che fa un musicista come Stefano Di Battista, che con i temi del Maestro gioca come se fossero materia magica, sostanza di quella speciale e misteriosa zona della musica che ci riempie quasi inspiegabilmente l’anima.
I brani scelti dimostrano come non sia necessario attingere unicamente ai colossi dell’immaginario cinematografico per entrare nell’universo “morriconiano”: Di Battista ha voluto includere infatti temi di film dimenticati come “Veruschka” e “Cosa avete fatto a Solange?”. Un repertorio ancora tutto da scoprire, per ricordare che, al di là delle celebrità, Morricone di film ne ha fatti più di cinquecento.
Ricercatezze certo, ma molto preziose, con il godimento puro di ascoltare temi conosciuti che diventano perfetti standard jazz, come “Metti una sera a cena”, swingante e ironica, oppure “Il buono, il brutto e il cattivo” che si rivela come un duello di improvvisazioni – col sax che prende la parte di quel breve spunto di note che all’origine fu ispirato dal verso del coyote – prima di sciogliersi nell’emozione purissima del Tema di Deborah di “C’era una volta in America” che è una delle più belle invenzioni di Morricone, alla quale teneva moltissimo perché esprimeva molto bene il suo ideale di melodia, scritta con un esiguo numero di note e con il massimo risultato. Per non dire della delicata rilettura di “The mission”, con un elegante passaggio dall’oboe originale al sax soprano. Un meccanismo perfetto, come se una parte del pensiero di Morricone fosse stata sempre, magari senza saperlo, votata al jazz.
Con una carriera parallela tra l’Italia e la Francia, Stefano Di Battista ha collaborato con grandi nomi del panorama nazionale e internazionale, tra cui Michel Petrucciani, Elvin Jones, Jacky Terrasson, Jimmy Cobb, Richard Bona, Claudio Baglioni, Renato Zero, Fabrizio Bosso, Flavio Boltro, Rita Marcotulli, Baptiste Trotignon, Aldo Romano, Michel Benita, Adriano Celentano, Jovanotti, Tiromancino.
Compagni di viaggio di Stefano Di Battista saranno Andrea Rea al pianoforte, Daniele Sorrentino al contrabbasso e Luigi Del Prete alla batteria.