Salvatore e Giovanni giocano contando le case del paese. In un pomeriggio riescono a contarle tre volte. Il paese è piccolo e i loro giochi finiscono subito. I ragazzi crescono e le strade si dividono. Salvatore ha appena compiuto 17 anni ed è innamorato di Anna Maria. La spia sempre, cerca di incrociarla e di farsi notare da lei. Conosce ogni suo movimento e crede di conoscere ogni suo pensiero, ma Anna Maria raramente si accorge di lui. Lui non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi ed è sempre rimasto fermo a guardarla. Proprio nel momento in cui decide di avvicinarsi per farle gli auguri, in occasione del tredicesimo compleanno, un altro giovane uomo, Domenico, si accosta con l’auto alla ragazzina e le dichiara il suo amore.
E’ la notte di Pasqua del 1999 e Anna Maria si allontana dalla messa per seguire Domenico, il suo innamorato. Quella sera la poco più che bambina sarà vittima di uno stupro di gruppo che si perpetrerà per anni, tra minacce e umiliazioni. La sua storia, la storia di Malanova, ribattezzata così dagli abitanti del suo paese, ce la racconta Salvatore, che ricorda di averla amata, desiderata e ritrovata dentro una storia di violenza squallida e sconvolgente, possibile tanto nel Sud, dove si è realmente consumata, quanto in tutti quei luoghi d’Italia, dove una vita violata può scorrere nella solitudine, nell’indifferenza e nella connivenza silenziosa. Mentre si snoda il racconto di una delle più grandi denunce per violenza mossa da una ragazzina ai danni di diverse persone, Salvatore, attraversa a piedi le piazze e i vicoli stretti in cui si cela la storia, ascolta le donne parlare di matrimoni, battesimi e funerali, partecipa alle feste ed ai riti di sempre.
Drammaturgia Ture Magro e Flavia Gallo | tratto dall’omonimo libro di Cristina Zagaria e Anna Maria Scarfò (Sperling & Kupfer) | con Ture Magro | scene e luci Lucio Diana | durata 60 minuti | coproduzione SciaraProgetti/Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda