Il giornaliero inganno dell’immagine. Sabato 17 luglio alla parrocchia San Giuseppe, in Città Vecchia a Taranto (via Garibaldi), il Crest presenta “La storia di Hansel e Gretel”, testo Katia Scarimbolo, scene luci e regia Michelangelo Campanale, con Catia Caramia, Paolo Gubello, Giuseppe Marzio, Maria Pascale, costumi Cristina Bari, assistente di produzione Sandra Novellino, tecnico di scena Vito Marra, per il cartellone “in Cortile: il teatro ragazzi” promosso dal Teatro Pubblico Pugliese e dal Comune di Taranto, in collaborazione con il Crest. Biglietto 3 euro con prenotazione obbligatoria al numero 366.3473430 (anche whatsapp) in orario d’ufficio (ore 10-18.30).
Un racconto “ombroso” come il bosco, reso ancora più inquietante dalla presenza di una donna che appare ai due fratellini bellissima, accogliente e materna, ma strega che inganna e mangia i bambini. Nello spettacolo, come nella fiaba, la sua presenza getta una luce mutevole su ogni passaggio della storia: il giornaliero inganno dell’immagine nasconde verità opposte o semplicemente più complicate. La casa, il bosco, il sentiero illuminato dai magici sassolini, le piume lucenti del cigno, tutto gira e si trasforma, per poi ritornare con una luce nuova, come il sole ogni mattina.
In tempi di recessione economica, raccontare ai bimbi della società dei consumi una favola che prende avvio proprio dalla prosastica difficoltà di un padre e di una madre a sfamare i figli può non essere un esercizio di stile. Del resto, le favole non lo sono mai. Quali ansie d’abbandono, paura di non vedere soddisfatti i propri bisogni, quali fantasmi prendono corpo in bambini che sentono minacciata la propria avidità di benessere? Uno spettacolo sospeso tra realtà e favola, perché i bambini imparino a dare valore alle cose e soprattutto alla loro capacità di discernere e conquistarle, a superare la dipendenza passiva, quella dai genitori e quella… dall’abbondanza.