Venerdì 4 settembre (ore 20 – ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria) nel Parco Archeologico di Rudiae, la settima edizione de “La notte dei Poeti” conclude la stagione estiva di “Taotor – Teatro, mito e archeologia”, progetto triennale di Astràgali Teatro. L’iniziativa della compagnia salentina dedicata alla poesia è uno spazio per dare voce a molteplici esperienze di scritture poetiche. La Notte dei poeti coglie la complessità della ricerca che si è sviluppata negli ultimi decenni e crea una possibilità di incontro tra chi scrive e chi va alla scoperta della scrittura attraverso la lettura e l’ascolto.
La serata, in collaborazione con Centro di ricerca Pens – Poesia contemporanea e Nuove Scritture del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento, Musicaos editore e Libreria Palmieri, ospiterà lo scrittore, critico letterario e docente di letterature comparate Antonio Prete, uno dei massimi studiosi di autori come Leopardi e Beaudelaire, che presenterà la sua ultima raccolta poetica “Tutto è sempre ora” (Einaudi Editore), la poetessa di origini baresi Silvana Kühtz, voce poetica che coniuga scrittura, sensi e attraversamento dei luoghi, con un intervento performativo – accompagnato dalla musica di Emanuele Raganato, sassofonista e compositore – dalla sua raccolta di poesie “Manuale di fisica ostica” (Musicaos Editore).
Il critico letterario Simone Giorgino, coordinatore del Centro di ricerca PENS, e Fabio Tolledi, direttore artistico di Astràgali Teatro, cureranno un omaggio al poeta Vittorio Pagano, una delle figure letterarie più rilevanti nel panorama salentino e nazionale del ‘900. Alla presenza del figlio Stefano e degli editori Livio Muci e Luciano Pagano saranno presentati i volumi “Antologia dei poeti maledetti” (Besa/Muci) che raccoglie traduzioni di poeti ‘maudits’ francesi fatte dallo stesso Pagano, e “Poesie” (Musicaos Edizioni), che propone l’opera poetica completa di Vittorio Pagano a cura di Simone Giorgino. L’appuntamento sarà impreziosito dalle musiche dell’Ensemble Montesardo composto da Ludovica Casilli (soprano), Silvia Grasso (violino barocco), Livio Grasso (tiorba) e Luca Tarantino (tiorba e chitarra barocca).
Vittorio Pagano (Lecce, 1919/1979) è stato l’ultimo custode di una koiné ermetica in un’epoca, fra il secondo dopoguerra e la fine degli anni Sessanta, segnata da tante adesioni o conversioni al neorealismo prima, e dall’emersione delle istanze neoavanguardistiche poi; ed è stato un abile cesellatore delle forme chiuse quando ormai si iniziava a diffondere un dettato sempre più lasco o magmatico. La sua poesia innestava nella grammatica ermetica, alla quale si avvicinava con reverenza e devozione, inquietudini rivenienti da una lunga confidenza con la letteratura francese medievale, con Villon e con i Maudits, di cui fu apprezzato traduttore, riaggiornando con una sensibilità tutta contemporanea, e senza castrare la sua naturale inclinazione a un virtuosismo formale funambolico, un ricco repertorio di allucinate perlustrazioni urbane, malinconie e perdizioni, ricucite addosso a un soggetto lirico perennemente scisso e decentrato, polveroso superstite di una turris eburnea ormai in macerie. Il presente volume raccoglie, a cento anni dalla nascita e a quaranta dalla scomparsa, tutte le opere poetiche pubblicate in vita, ormai da tempo irreperibili: Calligrafia astronautica (1958), I privilegi del povero (1960), Morte per mistero (1963) e Zoogrammi (1964).