È notte. Una notte speciale.
Nel suo laboratorio il Babbo più famoso di tutti i babbi sta iniziando il suo viaggio intorno al mondo per consegnare i doni. È un viaggio che lui ed i suoi assistenti preparano molto accuratamente. Tutto deve essere pronto ed al suo posto. Ma quest’anno tre giocattoli, per una strana sorte, vengono lasciati a casa. Un soldatino perché manca lo stagno per fargli una gamba, una ballerina troppo perfetta consegnata in ritardo, un troll invidioso caduto dal sacco. Anche loro, però, avranno la loro storia. E sarà una storia di amore, di invidia e di tenacia. Così come nel racconto di Andersen anche qui i protagonisti umani sono a servizio a volte del racconto, a volte dei giocattoli, a volte della sorte.
Fino a che, passata la nottata, la storia finirà lasciando solo un piccolo cuore di stagno bruciacchiato nel camino a testimonianza della tenacia di un piccolo soldatino. Quella tenacia propria dei bambini, anche se non ne riconoscono il nome: quella forza del cuore e della mente che li fa cadere e rialzarsi mille volte al giorno, che li fa provare e riprovare anche se non si può, che fa mettere in fila suoni per riuscire a parlare. A questa tenacia ed agli adulti che la riconoscono e la curano, lo spettacolo è dedicato.