E’ uno spettacolo scaturito da un lavoro di ricerca sulla mente estatica,attraverso uno studio degli scritti di Elvio Fachinelli; l’estasi intesa come desoggettivazione e fusione del soggetto nell’oggetto, dunque senza più la possibilità di un io de-siderante, nell’unico oggetto possibile, im-materiale, eterno ed infinito, ed in quanto tale unico soggetto: è ciò che avviene nelle estasi mistiche dei santi. Non vi è, dunque, alcuna possibilità di comunicazione, e l’azione non può avvenire se non nella sua sprogettazione, in un atto di incoscienza o, come avviene nell’Amleto di Shakespeare e Laforgue a cui lo spettacolo si ispira, l’azione è puramente de-pensata, senza che nulla avvenga se non nella mente dell’autore.
In un simile contesto non vi è alcuna possibilità di finzione e di messa in scena, lo spettacolo è un mettere fuori dalla scena, creando con ciò un vuoto-matrice di ogni realtà.