Il talentuoso GIUSEPPE ALBANESE si esibirà venerdì 4 settembre (ore 21,00) al Chiostro dei Teatini di Lecce nell’ambito della rassegna “Al chiaro di Luna” di Oles, in un programma dedicato a Beethoven per i 250 anni dalla sua nascita. Dirige il maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli.
Ha suonato in sale come la Konzerthaus di Berlino, il Mozarteum di Salisburgo e la Steinway Hall di Londra. È il virtuoso del pianoforte Giuseppe Albanese, protagonista del concerto “Per sempre Beethoven”, in cartellone venerdì 4 settembre, alle ore 21, al Chiostro dei Teatini di Lecce. Il concerto s’inserisce nel ciclo beethoveniano della rassegna “Al chiaro di Luna” dell’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento Oles alla sua seconda edizione, sotto la direzione artistica di Giandomenico Vaccari e il coordinamento di Maurilio Manca.
Tra i pianisti più richiesti della sua generazione, Giuseppe Albanese debutta nel 2014 per l’etichetta Deutsche Grammophon con il concept album “Fantasia”, con musiche di Beethoven, Schubert e Schumann. Invitato per recital e concerti con orchestra da autorevoli istituzioni internazionali, Giuseppe Albanese collabora attivamente con direttori di altissimo livello. In Italia ha suonato per tutte le più importanti stagioni concertistiche, incluse l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e quella della RAI di Torino, e in tutti i più importanti teatri. Già “Premio Venezia” 1997 e Premio speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al “Busoni” di Bolzano, Albanese vince nel 2003 il primo premio al “Vendome Prize” (presidente di giuria Sir Jeffrey Tate) con finali a Londra e Lisbona: un evento definito da Le Figaro “il concorso più prestigioso del mondo attuale”.
Nell’anno della nascita che ricorda i 250 anni dalla nascita di Ludwig Van Beethoven (16 dicembre 1770 – 26 marzo 1827), il programma della serata è interamente dedicato a due capolavori del genio di Bonn, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 op. 15 e la Settima Sinfonia. Composto principalmente tra il 1796 e il 1797, il Primo Concerto di Beethoven è un autentico capolavoro, portatore di un linguaggio completamente nuovo, che si distanzia notevolmente dai modelli di Mozart e Haydn.
Se nei Concerti per pianoforte e orchestra Beethoven traduce in musica la fragilità umana, l’essenza intima dell’uomo, le sue Sinfonie rispondono ai diversi contesti esterni ed interni che albergano e circondano l’artista tedesco. Composta tra il 1811 e il 1812 nella stazione termale di Teplitz, in un momento in cui la sordità avanzava inesorabilmente, la Settima Sinfonia è una delle più amate sinfonie di Beethoven. Per Wagner questa sinfonia era “l’apoteosi della danza nella sua essenza più sublime” e sicuramente il ritmo è alla base di tutta la composizione.
Sul podio torna a dirigere l’Orchestra Sinfonica Oles il direttore aquilano Jacopo Sipari di Pescasseroli, che ha collaborato con orchestre come la Israel Symphony Orchestra, l’Orchestra del Teatro Nazionale di Belgrado, l’Orchestra di Stato del Messico. Latinista, è inoltre Avvocato del Foro di Roma e il più giovane avvocato del Tribunale Apostolico della Rota Romana in Vaticano. A gennaio 2020 vince il Premio Speciale Golden Opera degli Oscar della lirica attribuitogli dalla Confederazione Lirica dei Teatri d’Opera italiani come uno dei più promettenti giovani direttori d’orchestra.