Eros e Thanatos
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Quando: 10/12/2014 ore 21:00
Dove: Lecce, Teatro Paisiello (Via Giuseppe Palmieri)
Prezzo ingresso: intero € 7,00 – ridotto € 5,00




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Genere ibrido che non è conferenza e non è spettacolo, “Eros e thanatos” di Serena Sinigallia è qualcosa di diverso, particolare e molto intenso, un genere che le ha permesso di confrontarsi in questi anni con il grande Shakespeare ma anche con temi nazional-popolari e televisivi. Un genere in cui l’autrice ama intrecciare fatti “personali” a fatti “storici” a testi “classici” mentre tutto si svolge su un piano di analogie continue, rimandi, collegamenti possibili, a volte del tutto casuali, che però si rivelano illuminanti.

Si parte dalla tragica morte del proprio migliore amico per arrivare all’urlo terribile di Achille di fronte alla morte di Patroclo. Questo il prologo. Poi, attraverso la rievocazione dell’esame di greco alla maturità, si arriva alle agognate vacanze in Grecia, all’incontro casuale con i profughi albanesi che, proprio in quel momento, primi anni ’90, scappavano a migliaia dal proprio paese. A quel punto l’incontro con “Baccanti”, la possibilità davvero fortunata di metterlo in scena per il Festival dell’Olimpico di Vicenza, la decisione di andare in Albania per trovare il coro, tutta l’incredibile avventura della compagnia Atir Teatro Ringhiera nell’Albania di allora, il ritorno in Italia, lo spettacolo al festival, e l’impatto con due figure straordinarie quali Dioniso e Penteo nel testo di Euripide. Baccanti è l’ultimo testo della tragedia attica, con esso si chiude per sempre il grande ciclo della cultura ateniese. E’ un testo che non finisce di illuminare e di porre nel cuore delle contraddizioni dell’uomo e delle sue società. Il finale è affidato a due attori e ad Euripide: ecco Agave con la testa mozzata del figlio Penteo arrivare alle porte di Tebe e chiamare il padre, Cadmo, perché gioisca di quella che, nella sua follia, considera una grande impresa di caccia. Nell’urlo di dolore di Agave, quando il padre riesce a farla rinsavire, c’è l’urlo di un’intera civiltà, che, senza accorgersene, finì per autodistruggersi. Come a dire: se solo aprissimo i nostri occhi prima dell’irreparabile, sapremo evitare lutti e dolori. Invece, troppo spesso accecati dalle nostre meschinità, non vediamo la rovina che si abbatte su di noi, inesorabile.

Un monito che arriva a noi per parole antiche che non accaddero mai ma furono sempre, un monito lanciato 2500 anni fa per tutti noi, un monito da ascoltare.

In scena gli attori Sax Nicosia, Serena Sinigaglia, Sandra Zoccolan, il disegno luci è di Roberta Faiolo, le musiche a cura di Sandra Zoccolan mentre le musiche originali e il sound design è di Mario Redemagni.




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