Un titolo, Due parole in croce, per la raccolta di poesie di Giuseppe Semeraro, impreziosita dai disegni di Bardamù, pubblicata da Il Raggio Verde edizioni nella collana ConTesti DiVersi. “La poesia è militanza, è pieno esserci… di questo son certo quando penso a Giuseppe Semeraro, a questo poeta, a quest’attore. Il suo corpo, nel dialogo con il mondo, trova voce e parole, trova il tempo della scrittura.Lì geme e gemma la poesia, il far versi… urgenza a volte, altre, solo ab- bandono al suono che viene a plasmare il sentimento, a covare la grazia nel nido di chi è sensi- bile.” si legge nella prefazione a cura di Mauro Marino.
Visioni e suggestioni pervadono le pagine. C’è spazio per ogni sentimento, ogni stato d’animo. E sono versi struggenti che scavano nell’anima, indagano pensieri che sanno parlare d’amore, di dubbi laceranti, di vita e di morte, che sanno raccontare dolori, desideri e disincanto. Il poeta allora diventa la “voce” del mondo. E si riscopre il senso della vita con il suo bel rumore “tra le caffettiere”, di un termine come “gra- zie” che “ è la parola che costa di meno” , di gesti, di sorrisi, di lacrime, di una esistenza che ac- cade nello sguardo dell’altro. Di un invito che è anche speranza perché “quando gli uomini fanno gli uomini/vince sempre l’amore”.
Giuseppe Semeraro, nato a Pezze di Greco (Brindisi) nel 1973, vive a Lecce. Ha pubblicato Nomi d’angela (Argonauti 1999), Cantica del lupo (Besa 2004), Convalescenza di un poeta (2014). Come attore ha lavorato con il Teatro della Valdoca nello spettacolo Parsifal (1999) e con Danio Manfredini negli spettacoli, Cinema Cielo (2003), Il sacro segno dei mostri (2007), Amleto (2013). Nel 2007 è tra i fondatori della compagnia Principio Attivo Teatro con la quale realizza diversi spettacoli come regista e attore tra cui, Storia di un uomo e della sua ombra (2009), La bicicletta rossa (2011), Opera Nazionale Combattenti (2015). è attore e ideatore dello spettacolo, Digiunando davanti al mare, ispirato alla figura del poeta Danilo Dolci.