Venerdì 12 settembre nelle sale di Palazzo Comi a Lucugnano (Le) il compositore e musicista Donatello Pisanello proporrà un viaggio attraverso il suo lungo e articolato percorso artistico dalla tradizione ai brani del suo ultimo progetto Sospiri e Battiti, pubblicato da Fonosfere by Dodicilune e distribuito da IRD. Musicista autodidatta, ricercatore di tradizione popolare salentina (Premio speciale Maratea 2014 per la musica popolare), animatore di numerosi progetti, compositore di colonne sonore (ha collaborato tra gli altri con i registi Giorgia Cecere, Edoardo Winspeare, Paolo Pisanelli, Corrado Punzi), Pisanello condivide tuttora la sua esperienza artistica e musicale con Officina Zoè di cui è stato fondatore insieme a Cinzia Marzo e Lamberto Probo. Il tamburellista è al suo fianco anche in questa nuova avventura insieme ad Angelo Urso (contrabbasso) e Pierpaolo Caputo (viola da gamba). Nel concerto di Lucugnano, Pisanello proporrà i brani accompagnato esclusivamente dal suo organetto e in versione rigorosamente acustica.
La formazione musicale di Pisanello attinge al metodo della tradizione orale che egli costantemente approfondisce attraverso la ricerca e la sperimentazione. Chitarrista e mandolista, è conosciuto, sopratutto, per il contributo dato alla riscoperta dell’organetto nel Salento e per aver creato uno stile personale basato sulla tradizione popolare nativa interferente con elementi provenienti dalla musica moderna e contemporanea come il minimalismo, la psichedelia e la sperimentazione. Come solista si dedica costantemente alla ricerca e alla sperimentazione musicale attraverso la tecnica del loop living come risultato di allucinazioni auditive, e all’approfondimento del rapporto tra musica e filosofia.
Sospiri e battiti ospita nove brani inediti e strumentali molto intensi per circa 45 minuti di musica da ascoltare e metabolizzare. Si parte con una “Serenata senza effetto” e “La scorza e il nocciolo”, di guenoniana memoria, un monito a non fermarci mai all’apparenza; “Il valzerosa” è dedicato espressamente alla madre mentre “Sospiri e battiti” nasce come momento di completa dissolutezza emozionale, “un vorticoso delirio senza uscita che spesso suono per ore senza più pensare a quello che sto facendo”, sottolinea l’autore; “Quel giorno se verrà” è una tenera melodia nata osservando i nipoti mentre disegnavano; “Il crimine dell’organetto” è un’indecifrabile sogno in cui l’autore riesce ad afferrare solo il distaccamento dalla sua condizione esistenziale attraverso una proiezione verso una situazione “mistica”; “L’ultimo treno vuoto” è il viaggio del solitario nella società dove le gomme sono preferite alle rotaie; “Tramonto ionico” è un omaggio al Golfo di Taranto, fino a non pochi decenni fa una delle insenature più belle del Mediterraneo e alla sua città, un tempo sede di una delle scuole filosofiche più profonde dell’antichità, quella Pitagorica; chiude il cd “Aspettando la luna”, cioè quell’attimo in cui tutto si ferma, si riposa, per assaporare ogni tabù evanescente di fronte ad una luna che dall’alto sembra osservarci con un misto di pietà e misericordia, nella docile melanconia dell’esserci scoperti miserabili nomadi.