Diario di un brutto anatroccolo
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Quando: 26/01/2025 ore 17:00
Prezzo ingresso: 5 euro




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Domenica 26 gennaio (ore 17:00 | ingresso 5 euro | info e prenotazioni 3894755191 – 3277372824) al Nuovo Cinema Paradiso di Melendugno con “Diario di un brutto anatroccolo” di Factory Compagnia Transadriatica, coprodotto da Tir Danza e Fondazione Sipario Toscana (dai 6 anni – tout public), prosegue la seconda edizione di “Germogli”. Partita il 15 dicembre, fino al 6 aprile, per cinque domeniche la rassegna di teatro dedicata alle famiglie, nata dalla collaborazione tra Principio Attivo Teatro e Comune di Melendugno, con il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Puglia, proporrà cinque spettacoli che spaziano tra ombre, teatro d’attore, danza, narrazione, marionette e send art.

Ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen e diretto da Tonio De Nitto, lo spettacolo, che vede come protagonista la giovane attrice e danzatrice, portatrice di sindrome di Down, Francesca De Pasquale, affiancata da Ilaria Carlucci, Luca Pastore e Fabio Tinella, in circa otto anni di repliche in giro per il mondo (Galles, Francia, Spagna, Turchia, Romania, Hong Kong, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio), ha ottenuto importanti riconoscimenti come al Kotor Festival of Theatre for Children in Montenegro e al Festival di Hamedan in Iran, dove nel 2017 ha conquistato ben sette premi. “Diario di un brutto anatroccolo” racconta le avventure di un piccolo cigno, creduto anatroccolo, che attraversa varie tappe della vita, come quelle raccontate nella storia originale, e compie un vero viaggio di formazione alla ricerca di se stesso e del proprio posto nel mondo e alla scoperta della diversità come elemento qualificante e prezioso. Nello spettacolo si gioca con leggerezza e creatività a trasformare piccoli elementi contemporanei per evocare ogni singola situazione della fiaba, attraverso le musiche originali composte da Paolo Coletta che reinterpreta Tchaikovsky assieme alla collaborazione al movimento coreografico di Annamaria De Filippi, alle luci di Davide Arsenio, ai costumi di Lapi Lou e alle scene di Roberta Dori Puddu. Uno spettacolo attraverso il quale Factory continua l’indagine sul tema della diversità/identità e dell’integrazione attraverso un linguaggio semplice ed evocativo. La nascita e il rifiuto da parte della famiglia, la scuola e il bullismo, il mondo del lavoro, l’amore che arriva inatteso e che presto può scomparire anche per cause esterne non riconducibili a noi, la caccia e poi la guerra come orrore inspiegabile agli occhi di chiunque, tappe di un mondo ostile, forse, ma che resterà tale solo sino a quando il nostro “anatroccolo” non sarà in grado di guardarsi negli occhi e accettarsi così come è, proprio come accade al piccolo anatroccolo della fiaba di Andersen che specchiandosi nel lago scopre la propria vera identità. Non bisogna nascondere le cicatrici accumulate nella vita, perché possono e devono invece diventare il nostro tesoro.




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