Bacco, dio del vino, che in origine si chiamò Dioniso, nacque da una capricciosa relazione di Zeus con una principessa tebana. Da ragazzino girava libero per i boschi. Un giorno, dopo aver spremuto per caso dei grappoli che pendevano nella sua grotta, versò il succo in una coppa d’oro e lo bevve: ben presto si sentì come preso da una certa svagatezza e, impaziente di condividere quella sensazione di giocondità, ne offrì anche a satiri e ninfe: all’improvviso boschi e valli furono allietati dal loro canto e pervasi da una inusitata vitalità. Da quel momento il vino ha accompagnato l’uomo nell’amore, nella contemplazione, nel mangiar bene e nella consolazione degli affanni. Al vino, nei secoli, sono state dedicate canzoni, poesie, odi e racconti. L’obbiettivo dello spettacolo è dar prova dello straordinario potere evocativo e creativo di questo prezioso nettare attraverso gli scritti di Baudelaire, Bukowski, Gaber, Kerouak, Neruda e le musiche di Carosone, Mannarino, Capossela, Ciampi e altri.
Tre musicisti e due attori. Sonorità Blues e Jazz. Attori che cantano e suonano, musicisti che invadono il campo della recitazione in un ensamble appassionato, ironico e divertito.
Con
Pietro Naglieri – voce recitante
Masha Valentino – voce recitante
Antonio Tuzza – Chitarra, Voce
Francesco Anecchino – Batteria, Percussioni
Pierpaolo Martino – Contrabbasso