L’attore, in uno spettacolo scritto con Emiliano Luccisano e Riccardo Graziosi, mette in scena una delle qualità più represse dell’individuo della società moderna: l’impertinenza. L’impertinenza che il comico fa esplodere in scena, spesso con l’ingenuità e lo sguardo di un bambino, cerca di smascherare tutte le ipocrisie della società in cui viviamo. La politica, la borghesia da salotto, la famiglia, la religione e tutti quelle convenzioni dietro le quali ci nascondiamo, verranno abbattute a suon di comicità e di canzoni che lasceranno il pubblico senza respiro. Lo spettacolo è una ricerca di un linguaggio più puro e più libero, dove tutto si può dire e dove nulla sfugge all’occhio inarrestabile della satira. Tutto questo però, dovrà fare i conti con la società in cui viviamo, che verrà mostrata in ogni sua angolazione, da quella più grottesca e goffa, a quella più quotidiana. Anche perché se non siamo noi a ridere di noi stessi, chi mai potrà farlo?