“Avere poco più di vent’anni” si legge nel pieghevole informativo dello spettacolo – “ e scoprire di avere un tumore. Fare quattro cicli di chemio, sentirsi dire che fai parte di quel 20 per cento di casi che non guariscono. Sapere di avere solo altri sei mesi, e invece poi sopravvivere. E infine, ma è solo l’inizio, raccontare tutto in un monologo teatrale, «per rispondere a tutti quelli, anche sconosciuti, che volevano sapere come avevo fatto».
Entusiasta del progetto e della giornata programmata Silvia Civilla che nel lavoro di Chiara Stoppa ha visto da subito una possibile chiave per sfondare il muro di paura e silenzio che spesso attanaglia chi viene colpito dalla malattia. E’ stata la direttrice di Terramare a coinvolgere nei mesi scorsi associazioni e amministrazione comunale per realizzare una sinergia di contributi che potesse vedere sul palcoscenico di Nardò la storia coraggiosa di una giovane donna capace di raccontarsi con una comicità disarmante.
“Vivere la malattia come passaggio, come possibile viaggio dal quale fare ritorno. E’ questo il messaggio che ci lascia questo straordinario lavoro della giovane artista – spiega Silvia Civilla – Un lavoro che rapisce e commuove e che dimostra quanto Chiara Stoppa abbia amato e ami la vita. Scrivere per raccontare la sua storia, per portarla in giro e incontrare le persone: tramite il teatro che è il tempio dell’incontro. Si è data questa possibilità e ha scelto di condividerla con il pubblico tramite “Il ritratto della salute”.