Una finestra nel cielo azzurro. Due bimbi aspettano di nascere, aspettano con fiducia e immaginano il mondo che sarà. Lo creano sotto gli occhi degli spettatori: la fioritura improvvisa di un albero di pesco; la luna, grande come una barca, dalla quale lasciarsi trasportare; una valigia da cui gemmano rose e farfalle.
Piccole magie, nell’attesa della meraviglia, della bellezza che verrà. Insieme alle musiche dolcissime di Jacques Brel e Charles Trenet, le illustrazioni intensamente poetiche di Raymond Peynet, sono state la fonte per questo delicato spettacolo, all’insegna della tenerezza e della fiducia nell’amore, dedicato ai più piccoli.
Una originale drammaturgia visiva con singole e rare parole, davvero necessarie.
Parole come gocce, stille di senso, segno tra i segni nella composizione di una grammatica della fantasia, scaturita dal muto dialogare degli oggetti, creati con elementi naturali come acqua, foglie, carta, legno e piume, portatori di una semantica propria con cui l’attore si rapporta attraverso il gesto e la giustapposizione degli elementi compositivi.