Sabato 6 aprile (ore 20:45 – ingresso 10/8 euro) al Teatro Comunale di Novoli con lo spettacolo “Love Me – Due pezzi di Antonio Tarantino” dell’attrice e regista pugliese Licia Lanera prosegue Per un teatro umano. La stagione di teatro, musica e danza del Comune di Novoli è organizzata dal Teatro Pubblico Pugliese in collaborazione con Factory Compagnia Transadriatica e BlaBlaBla nell’ambito del progetto Teatri del nord Salento, sostenuto da Ministero della Cultura e Regione Puglia, che coinvolge anche i Comuni di Trepuzzi, Campi Salentina, Guagnano e Leverano.
Tra lo sconfinato materiale che Antonio Tarantino, scomparso nel 2020, ha lasciato, Licia Lanera sceglie di rappresentare due suoi testi che compongono un dittico sul tema dello straniero come capro espiatorio: La scena e Medea. Attraverso lo sguardo iperrealista e per questo quasi surreale di Tarantino, accompagnato da toni ora feroci, ora sarcastici, l’artista due volte vincitrice del Premio UBU, dà vita ad un mondo in cui, ieri come oggi, è ancora viva la lotta tra miseri e potenti.
«Nella stazione di Modena, su di una scala che collega il binario al sottopasso, giace privo di sensi, uno straniero: la folla lo calpesta con le sue enormi valigie. In un locale a Bari vecchia uno straniero serve ai tavoli, indossa una maglietta su cui è scritto Gucci, al collo porta un crocifisso enorme di oro. Entrambe le cose, maglietta e collier, sono falsi. Su una spiaggia della Puglia una donna fa il bagno col velo sotto gli occhi allibiti dei bagnanti», si legge nelle note di regia di Licia Lanera. «Scoppia un temporale improvviso nel centro di Roma e dopo qualche secondo una grande quantità di stranieri è pronta a venderti un ombrello. Mazzi di rose, ciabatte, pelli colorate, odori acri, occhi imploranti, barbe scure, urla. I mauritiani fanno i servizi, i cingalesi vendono le rose, gli africani maschi vendono le collanine, le nigeriane fanno le puttane, le donne dell’est sono badanti, le musulmane non lavorano perché i mariti non vogliono, i turchi fanno le pizze e il kebab, i marocchini lavano i vetri e fanno le rapine, i rom rubano e con i soldi si fanno i denti d’oro. Sono gli stranieri delle nostre città, ognuno incastrato nel ruolo che gli abbiamo assegnato. La loro specie qui, è condannata in perpetuo ad essere straniera. Chi ha rubato la marmellata? L’uomo nero. Love me è uno spettacolo che parla di stranieri, di lavavetri e della barbara Medea, tutti intrappolati in ebeti e feroci luoghi comuni», prosegue la regista. «Così stupidi da farci morire dal ridere, così feroci da farci vergognare. Love Me è una scritta negli occhi a un angolo di strada. Love me è uno spettacolo che mette insieme due pezzi di Antonio Tarantino: l’inedito La Scena e Medea. L’autore descrive gli ultimi come pochi sanno fare, senza retorica, senza tabù, con violenza e amara ironia. La lingua che mette in bocca ai suoi protagonisti è una lingua cruda, che non subisce epurazioni, baluardo puro di aggressività e marginalità».
Licia Lanera (1982) attrice, drammaturga, regista teatrale e capocomica dal 2006. Nella sua carriera ha al netto 17 spettacoli e due premi UBU: nel 2014 come “migliore attrice italiana under 35” per la sua interpretazione nella Celestina firmata Luca Ronconi e nel 2022 come “migliore regia” per Con la carabina ( spettacolo vincitore anche della categoria “miglior nuovo testo straniero messo in scena da una compagnia italiana”). Nel 2020 conclude la Trilogia sugli autori russi, Guarda come nevica, con un cast di venti persone tra attori e maestranze. La prima interpretazione cinematografica è in Spaccapietre, film in concorso alle Giornate degli Autori di Venezia 77. Nel 2020 viene anche coinvolta nel progetto Zona Rossa: Licia e altri cinque artisti vivono al Teatro Bellini di Napoli senza poter uscire per più di due mesi e realizzano lo spettacolo SETTANTASEI di cui Licia è coautrice. Nel 2021, Licia riprende lo studio dei testi di Antonio Tarantino e sceglie due testi brevi dell’autore e li unisce sotto un unico titolo Anche le bestie le ha fatte il signore che diventerà uno spettacolo nel 2022: Love me. Nel 2023 è diretta dal regista Mario Martone in una traduzione contemporanea di Romeo e Giulietta, andata in scena al Piccolo Teatro di Milano.
Antonio Tarantino (1938 – 2020) è stato drammaturgo, attore e pittore. Dopo il felice esordio nel mondo dell’arte, si è dedicato alla scrittura di testi teatrali, il cui valore è stato riconosciuto dal critico Franco Quadri, che negli anni ha pubblicato gran parte delle sue opere per Ubulibri. Tarantino è stato vincitore di diversi riconoscimenti, tra i quali il premio Riccione Teatro per Stabat Mater (1993) e il Premio Ubu per Materiali per una tragedia tedesca (2000). I suoi testi sono stati messi in scena da importanti artisti e registi, come Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, Valter Malosti, Daniele Salvo, Antonio Calenda, Cristina Pezzoli, Marco Isidori, Andrée Ruth Shammah. Nel 2008 Passione secondo Giovanni è tradotto in francese e prodotto dal Théâtre Vidy di Losanna per la regia di Jean-Yves Ruf. Lo stesso testo viene allestito anche dal Théâtre de la Colline di Parigi. Nel 2013 riceve dal Teatro lirico sperimentale di Spoleto la commissione di un libretto per una breve opera lirica e scrive Doglie (Non è che un piccolo problema). Nel 2017 la sua ultima opera, Giuseppe Verdi a Napoli, debutta a Roma al Teatro Vascello con la regia di Sandra De Falco. Nel 2019 è stato protagonista del documentario Noi, Antonio, scritto e diretto da Paolo Perlotti e interpretato da Valter Malosti, Maria Paiato, Marco Martinelli e Giuseppe Marini.