“Nei momenti in cui il regno dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio”. Italo Calvino
Il quintetto Estone-Modenese-Salentino, per vincere lo sguardo pietrificante di Medusa, si cimenta e si diletta con melodie di epoche lontane. Da Natalino Otto a Bruno Martino, da Norma Bruni a Raimond Valgre, con un set ben temperato e una voce che giunge da un altro spazio-tempo, Quelle piccole cose rievocherà, sussurrando, emozioni semplici ma desuete.
Quelle piccole cose è un progetto musicale nato con l’intento di far rivivere, rivisitandole, le atmosfere musicali degli anni ’30-’40-’50 del Novecento.
Oltre a ricercare nel tradizionale repertorio italiano di quegli anni – con nuove interpretazioni di canzoni come Silenzioso slow di Alberto Rabagliati, Ricordati ragazzo di Natalino Otto – propone un’inedita ricerca musicale su Raimond Valgre (1913-1949), polistrumentista e compositore di Tallinn, molto amato in Estonia, ma non conosciuto similmente altrove.
Sulla scia delle sue rigogliose e spumeggianti melodie che spaziano dal folk allo swing, la band ne ripropone alcune composizioni (come “Helmi”, “Meloodia” e altre), coniugandole con un jazz d’epoca all’italiana. E poi i brani originali, intenzionalmente ispirati a quell’età ormai trapassata. Un’epoca fatta di suoni, soluzioni armoniche e parole che hanno ancora molta da dirci.
Il quintetto nasce nel 2016 a Campi Salentina (Lecce) ed è formato dalla cantante e compositrice estone Kairi Kosk, con un solido background accademico nella musica medievale ed esperienze concertistiche di rilievo internazionale come il “Festival Grandezze e Meraviglie” a Ferrara e il “Ravenna Festival”. I salentini Emanuele Dell’Atti, pianista e compositore (Many Loves Ska-Jazz, Dreamlike, Cinedelic Records, 2014), Marco Nastasia (basso), Francesco Sanfrancesco (batteria e percussioni) e il modenese Stefano Ghiretti (chitarra).