Ritorna lo storico appuntamento con la Festa de lu focu di Zollino. Lunedì 28 dicembre, Largo Lumardo ospiterà uno degli eventi più attesi dell’inverno salentino, tra le più importanti e longeve feste popolari, giunta quest’anno alla 36ma edizione.
Si inizia alle 20.00 con la tradizionale accensione della focara, un paziente intreccio di fascine di legno d’ulivo, che come da tradizione caccia via la malasorte passata. Una festa pagana carica di suggestioni, arricchita dagli spettacoli degli artisti di strada, le divertenti evoluzioni dei giocolieri e le coraggiose performance dei mangiafuoco.
A riscaldare il pubblico per tutta la notte non ci sarà solo il grande falò. Dalle 21.30 spazio alla musica. Ad aprire il concerto sarà l’Orchestra popolare di Via Leuca, risultato di un lungo periodo di ricerca musicale e antropologica tenutasi nel quartiere Leuca della città di Lecce, che mescola la spiritualità delle diverse religioni, la convivenza e la condivisione tra gli abitanti del quartiere e del territorio. Sul palco, insieme all’Orchestra, i musicisti della tradizione salentina, e in particolare della Grecìa salentina, Antonio Castrignanò, Raffaella Aprile e Rocco Nigro.
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A seguire la band La Rocha, un meltin-pot musicale che abbraccia, folk, rock, punk, patchanka e reggae, il cui nome deriva da una flessione del dialettico salentino per indicare la brace del focolare. Il gruppo è composto da Enrico “Castigliani” Moscatelli (voce), Salvatore Galiotta (chitarra acustica, voce), Marco Santoro Verri (basso), Gianni De Donno (fisarmonica, synth); Valentino Costantini (batteria), Matteo De Luca (chitarra elettrica).
Prima del concerto ci sarà un momento dedicato al ricordo di Gianni De Santis, prematuramente scomparso poche settimane fa, cultore e profondo conoscitore della lingua e della cultura grika; un amico della Festa, di cui più volte è stato ospite.
Come tradizione vuole, Largo Lumardo, “vestito a festa” con le opere di ferro intagliato dell’artista Giuseppe Castellano, sarà pieno di profumi dei piatti tipici locali, come le gustose sceblasti (il pane farcito tipico di Zollino farcito con olive nere, zucchine, cipolle, pomodori, capperi, peperoncino), le pittule, i legumi, preparati “alla pignata” come un tempo, tra cui il tipico “pisello nano” di Zollino e le fave “cu le cicoreddhe”.
La Festa de lu focu è anche occasione di incontro tra culture diverse. Tra le novità di quest’anno, il piatto multietnico preparato dai ragazzi extracomunitari del progetto Sprar “Kalos Irtate”, in collaborazione con il centro anziani di Zollino e la Cooperativa di Comunità Jemma. I profumi di oriente si mescoleranno ai sapori tipici zollinesi in una pietanza unica nel suo genere.
Quest’anno la Festa te lu focu coincide con un’importante storica ricorrenza. Il 28 dicembre di 120 anni fa i fratelli Lumière realizzavano la prima proiezione pubblica, sancendo la nascita del cinema. Meditfilm renderà omaggio alla “settima arte” proponendo la proiezione delle scene più significative tratte dai film che dal 1895 a oggi hanno segnato la storia del cinema.
E sempre Meditfilm dedicherà una sezione al territorio della Grecìa salentina con la proiezione del cortometraggio “Mana”, scritto e diretto da Fabrizio Lecce e Tommaso Faggiano, realizzato nell’ambito del progetto “Luoghi e Visioni – Frammenti di antropologia visuale”. Il documentario racconta le ricerche condotte da un gruppo di antropologi e studiosi, arrivati in terra grika per raccogliere storie e testimonianze sulla presenza della minoranza ellenofona. “Mana” rappresenta un diario filmato della ricerca sul campo condotta dal gruppo di studiosi, facendo emergere un senso di identità che va oltre la questione linguistica e si manifesta oggi in numerose espressioni culturali.
La Festa de lu focu è un evento organizzato dall’associazione culturale Festa de lu focu, con il patrocinio del comune di Zollino e promossa dal Gal Isola Salento. Appuntamento il 28 dicembre a Zollino, per immergersi in una festa popolare unica, carica di sapori, odori, sonorità e contaminazioni nel cuore della Grecìa salentina.