Al via la quarta edizione di OFFF -‐ Otranto Film Fund Festival, la rassegna cinematografica dedicata alle migliori produzioni cinematografiche internazionali realizzate con il sostegno di Film Fund Regionali e Film Commission, giovedì 6 settembre ore 20 a Otranto, negli spazi di Largo Porta Alfonsina. Il festival è organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Fondazione Apulia Film Commission e la direzione artistica e organizzativa di Chiara Eleonora Coppola. La rassegna si apre con un tema di forte impatto e il confronto fra cinema e giustizia ispirato dalla prima pellicola in rassegna, “Cesare deve morire” dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani. Saranno Fabio Cavalli, referente artistico del progetto teatrale nella sezione di Alta Sicurezza del carcere di Rebibbia e dei suoi attori, e il magistrato Roberto Tanisi (presidente Associazione Nazionale Magistrati) a riflettere su come la cultura, e un percorso di teatro, possano incidere sulla condizione dei singoli detenuti. “Il teatro, nei luoghi del disagio, dà ottimi frutti nella misura in cui chi lo esercita non si pone tanto il problema di educare, ma di fare arte”, ha commentato Cavalli, che da dieci anni è responsabile delle attività teatrali presso il Carcere di Rebibbia. Con la sua Compagnia di Alta Sicurezza ha portato in scena Shakespeare, l’Inferno di Dante, Giordano Bruno. Le attività teatrali coinvolgono oltre 100 reclusi, suddivisi in tre Compagnie. Del film dei Taviani è coproduttore, cosceneggiatore, interprete, casting, scenografo e ideatore luci della parte teatrale. A conclusione del loro intervento Luciana Delle Donne consegnerà al regista Cavalli un omaggio delle detenute di Borgo San Nicola (Made in Carcere), dove OFFF approderà nei prossimi giorni per la proiezione del film dei Taviani.
Vincitore dell’Orso d’Oro all’ultimo festival di Berlino e di ben cinque David di Donatello, “Cesare deve morire” (2011) è stato realizzato con i detenuti del carcere di Rebibbia e ispirato al “Giulio Cesare” di Shakespeare. Interamente girata nelle celle degli stessi detenuti, nei cuniculi per l’ora d’aria, nei bracci della sezione di Sicurezza e infine sul loro palcoscenico, la pellicola dei Taviani “cerca di mettere a confronto l’oscurità della loro esistenza di condannati con la forza poetica delle emozioni che Shakespeare suscita, l’amicizia e il tradimento, l’assassinio e il tormento delle scelte difficili, il prezzo del potere e della verità” (Paolo e Vittorio Taviani). Del resto, anche gli uomini messi in scena devono fare i conti con un loro passato di coIpe e delitti, di valori offesi, di rapporti umani spezzati. L’opera è stata realizzata, tra gli altri, con il sostegno della Regione Lazio -‐ Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo.
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La serata prosegue alle 22 con la sezione short films & documentaries (opere selezionate da AFC) e l’incontro con il regista Francesco Dongiovanni, autore dell’opera “Densamente spopolata è la felicità”. Vincitore del concorso Principi attivi della Regione Puglia, il documentario prende spunto dai versi dalla canzone “Bolormaa” dei CSI ed è ambientato sull’altopiano della Murgia, al confine tra Puglia e Basilicata, dove per centinaia di anni l’uomo ha camminato con le sue greggi nel sole e nel vento. Oggi, un anziano pastore ripete, testardo, gli stessi gesti e lo stesso destino che fu dei suoi padri. Un destino fatto di cielo, pietre e solitudine. Francesco Dongiovanni è nato a Gioia del Colle, piccolo centro della Puglia barese. Da tempo affronta tematiche riguardanti il mito, l’etnografia e il cinema antropologico. “Densamente spopolata è la felicità” è il suo primo film.
Chiude la prima serata della rassegna, alle 22.30, l’opera “Otranto InOnda” di Claudio Giannetta (Sezione Città di Otranto), introdotta dal sindaco Luciano Cariddi. Documentario di creazione finalizzato alla divulgazione delle bellezze della costa di Otranto, “Otranto InOnda” mostra ‘il volto’ di un territorio rimasto incontaminato, grazie all’amore dei suoi abitanti. La narrazione filmica è accompagnata dalla suggestiva colonna sonora dei Transalento. Claudio Giannetta, otrantino di nascita, sin da piccolo nutre un forte amore per l’arte, promuovendo la sua terra con la realizzazione di spettacoli in molteplici località Italiane. Da qui nasce la passione per la macchina da presa e la fotografia. Si avvicina sempre più al mondo dell’audiovisivo, realizzando, con la collaborazione del figlio Francesco, filmati che raccontano il territorio otrantino. Tra i suoi lavori, il più apprezzato è Otranto ponte dei Balkani (2011). Nel 2010 collabora con Giovanni Bongo nella creazione del docufilm Panta Rei, nel 2012, invece, realizza il documentario Otranto InOnda, curandone le riprese e la regia.
L’ingresso alla rassegna e agli eventi è libero.