Una donna di nome V ripercorre comicamente la sua vita, in cerca del suo pezzo mancante W e di una spiegazione al suo senso d’incompletezza. V è una parte che cerca il suo tutto e in questo monologo paradossale, ridicolo e doloroso, nato dall’agile penna di Stefano Benni, s’interroga su povertà e guerra, amicizia e intolleranza, giustizia e amore, mentre tutto intorno a lei sembra sfaldarsi. Scompare il coniglietto Walter, viene a mancare il nonno Wilfredo, sfuma l’amicizia con la compagna di scuola Wilma, si chiude squallidamente la storia d’amore con il fidanzato Wolmer… V ci racconta la lotta e la rabbia che sta dentro il bisogno di sopravvivenza e di difesa dello spirito critico, in un copione teatrale dove il comico è soprattutto esercizio di ribellione, un tocco di magica follia che trasforma l’angoscia in risata liberatoria. “Ambra è travolgente nei candidi panni di V” E’ il commento di Anna Bandettini per il quotidiano la Repubblica. Il Garibaldi prova a far coincidere il ritorno di questa sorprendente interprete, con l’uscita del film che ha girato da noi.