Neri Marcorè e la Banda Osiris insieme per rivisitare, con il loro talento surreale, la beatlemania: in doppia replica martedì 2 e mercoledì 3 dicembre al Teatro Verdi di Brindisi. «Beatles Submarine», testo e regia di Giorgio Gallione, è un concerto spettacolo che rende un brillante e colorato omaggio ai Fab Four partiti da Liverpool per dominare il mondo musicale.
Un viaggio tra suggestioni, canzoni e storie sui Beatles e, ovviamente, un omaggio visionario alla grande capacità di influenzare arte, cultura e società. Tutt’altro che una celebrazione agiografica, ancor meno un compendio teatrale con il “meglio di”.
Su una scena sgargiante dominata da un grande sottomarino giallo dove scorrono i disegni di Daniela Dal Cin, giacche di strass, parate di scarafaggi e fragoloni giganti, scimmie e cammelli dai colori lisergici, prende vita il mondo Beatles in un gioco concepito come un mosaico di elementi accostati per suggestioni e slanci surreali. Frammenti biografici da Liverpool a New York, parole di Paul Mc Cartney e poesie di John Lennon, pensieri in libertà e fantasia al potere si mescolano alle hit della band più famosa del Novecento, rivisitate à la manière della Banda Osiris: «Strawberry Fields», «Yesterday» e un’imprevedibile «Hey Jude» reinterpretata come uno jodel tirolese, una ninna nanna, un canto gregoriano. Per non parlare di «Lucy in the Sky with Diamonds» che diventa una letterina vergata a ritmo di ottoni come fossero una macchina da scrivere.
Ci sono la città di Liverpool e le atmosfere dei suoi bassifondi. Sul palco, Neri Marcorè e la Banda Osiris scelgono di scambiarsi continuamente i ruoli; quasi sempre al centro della scena, Neri Marcorè veste indifferentemente i panni del cantastorie, di Dio e di Mark Chapman – il folle che nel 1980 sparò a John Lennon uccidendolo -, e il gruppo al suo fianco pronto a fare da spalla comica e musicale. Ma i ruoli non tardano a scambiarsi, spesso a cantare è la voce della Banda (Gianluigi Carone) che sfodera un accento inglese a metà tra la parodia e l’esecuzione sincera.
Artefice di questo spettacolo è Giorgio Gallione, autore tra i più apprezzati e prolifici del panorama nazionale, il quale ha voluto servirsi dell’eclettismo di Neri Marcorè – a suo agio nel ruolo di conduttore, cantante e attore – e la lucida follia musicale del quartetto vercellese che da oltre venticinque anni riscrive e reinterpreta classici della tradizione musicale mondiale e contrappunta brillantemente l’estro di diversi performer, da Stefano Bollani a Dario Vergassola, senza dimenticare la lunga tenuta televisiva a «Parla con me» di Serena Dandini.