Di e con GIUSEPPE CICIRIELLO. La testata di un vecchio letto, una sedia, un cappello, un ombrello tenuto chiuso da uno spago e un abito gessato scuro sono gli elementi di una narrazione che si sviluppa attraverso, luoghi comuni, modi di dire, strofe antiche di un modo arcaico e personaggi grotteschi che si raccontano tenuti assieme da un filo comune la marginalità.
Essere al margine di una comunità per raccontarla, rifletterla come attraverso uno specchio distorto che ci restituisce un’ immagine chiara e inequivocabile, attraverso le voci fuori dal coro e perché dietro ogni scemo c’è un villaggio.
Lo spettacolo nasce dalle suggestioni mitiche della realtà quotidiana della vita di un paese, modi di dire, atteggiamenti che diventano vere e proprie maschere, visioni antiche che portano a riflettere su verità senza tempo che accompagnano la storia di ognuno di noi.
Il giudizio, il pregiudizio e la consapevolezza dell’immutabilità dell’esistenza vengono osservati e svelati, perché dietro ogni atteggiamento c’è una storia, una realtà, molto spesso scomoda da accettare, dietro ogni scemo c’è un villaggio, anzi un mondo da mostrare e comprendere.