Una nave in una foresta è il titolo del nuovo album firmato dai Subsonica che venerdì 3 ottobre alle 18.30 saranno alla Feltrinelli di Lecce in Via Templari per incontrare il pubblico. «In passato abbiamo parlato di mancanza di futuro – raccontano loro – mentre oggi abbiamo preferito un racconto che parli della consapevolezza di dovercela fare da soli». L’album è anche quello che ha visto ricongiungersi il gruppo dopo un periodo in cui ciascuno ha pensato ad altri progetti collaterali.
Nel dialetto piemontese la traduzione di “una barca nel bosco” è il modo scherzoso per definire una cosa fuori contesto. Con “Una nave in una foresta” i Subsonica, rendono un po’ più maestoso il concetto, ricollegandosi al brano-manifesto: “non identificato”, già presente nel primo album. Del resto estraneità, senso di non appartenenza sono sentimenti, oggi più che mai, diffusi anche tra chi non vuole o non potrebbe comunque salpare in cerca di altri orizzonti. La foresta che è un luogo nel quale ci si ritrova per esplorare o perché ci si è persi, è un chiaro riferimento al nostro tempo. Una foresta di stati d’animo, sguardi, smarrimenti, storie di ordinaria sopravvivenza, di speranza, di volontà di reagire e lottare. Ma anche disincanti, auto indulgenze e feroci malinconie.
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I personaggi di questa foresta sono: innamorati che sfidano inquietudini e incertezze, licantropi di periferia, giovani a cui è stata cancellata le linea d’orizzonte del futuro che non smettono di cercare la propria direzione, vecchie automobili in attesa di un riscatto, anoressiche di fronte a uno specchio, peccatori della domenica che giocano una mano col destino. E alla fine l’album confluisce nell’ultimo sogno, quello di fronte al quale non possiamo permetterci di fuggire: la salvaguardia del nostro ambiente naturale. Nel timore che senza la condivisione di questo sogno collettivo, nemmeno la nostra “casa” potrà sopravvivere.
Questo settimo album non è stato scritto in una foresta, ma nella consueta solitaria casa di campagna ai margini del bosco nell’arco di sei mesi. Per poi passare allo studio Andromeda, nel cuore del colorato e chiassoso quartiere Vanchiglia di Torino. Le musiche sono state scritte interamente dai Subsonica, i testi come sempre divisi tra Max e Samuel (con supervisione “neutrale” dell’amico e poeta Luca Ragagnin). Arrangiamento e produzione sempre a cura dei SUBSONICA. L’album è stato registrato da Max Casacci e da Gianni Condina nello studio Andromeda, ed è stato successivamente mixato al Bach studio di Milano, da Celeste Frigo e dalla band. L’unico ospite presente nell’album è l’artista Michelangelo Pistoletto.