Venerdì 24 gennaio (ore 20:45 | ingresso con contributo associativo | info 3474741759 – info@nascailteatro.it) da Nasca il teatro in via Siracusa 28 a Lecce con “Era meglio la papaya” di e con Arianna Gambaccini continua “Unica – SenzaConfini”. La terza stagione di teatro, musica, danza, mostre e incontri dello spazio culturale e sociale con la direzione artistica di Ippolito Chiarello e Barbara Toma, è realizzata con il sostegno della Fondazione AMI – Alta Mane Italia e in collaborazione con il Comune di Lecce e numerose realtà del territorio. Nello spettacolo, vincitore del Contest Solitarie 2024 di Nasca, una donna attende nella sala d’aspetto di un tribunale, consapevole che, in quanto Prima Donna, il suo turno arriverà solo dopo tutte le altre. Si sente in colpa per ciò che è accaduto, portando sulle spalle il peso della responsabilità. Si domanda come il mondo abbia potuto precipitare a causa di una semplice mela, un frutto apparentemente banale, ma divenuto simbolo di scelte e conseguenze. Questa riflessione, sospesa tra ironia e serietà, esplora il confine tra uomo e donna, partendo dall’archetipo di Eva. Se fosse qui oggi, cosa direbbe? Mangerebbe di nuovo la mela? Si ribellerebbe? Cambierebbe persino l’ultima vocale del suo Dio? Lo spettacolo, ispirato a Voi sarete come Dei di Erik Fromm, La naturale superiorità degli uomini di Tama Starr e Quando Dio era una donna di Merlin Stone, analizza l’anacronismo dei dogmi sociali legati al femminile. Con toni tragicomici, racconta il tentativo della donna di affermarsi senza sentirsi colpevole, mettendo in luce come la civiltà moderna fatichi ad accettare ciò che percepisce come “diverso” o “debole”. Le voci femminili raccolte arricchiscono la narrazione, unendo testimonianze di donne contemporanee e archetipiche in un unico coro. La verità amara è che “l’altra metà del cielo” è anche l’unica capace di generare entrambe le metà. Sul palco, una luce, una donna in tailleur bianco, una sedia, una piccola teca e una mela.