Da venerdì 26 a domenica 28 luglio con un lungo week end di concerti nel Castello Volante di Corigliano d’Otranto prosegue la diciottesima edizione del SEI Festival di CoolClub, caratterizzata dal claim “Perdersi per Ritrovarsi”. L’antica fortezza accoglierà il batterista pugliese Maladè (venerdì 26), i maestri dello ska e del rocksteady The Bluebeaters e la Crazy Roll Band, in una serata promossa in collaborazione con Bluebeat (sabato 27), Katanino (domenica 28). In attesa dell’esclusivo concerto di Dardust al Parco Archeologico di Rudiae (3 agosto) e dell’imperdibile ritorno a Melpignano dei CCCP – Fedeli alla linea (9 agosto), al Castello Volante di Corigliano d’Otranto si esibiranno anche i francesi Dov’è Liana e Coca Puma (31 luglio), La Crus e Ninotchka (7 agosto), il duo Ninfa Giannuzzi e Valerio Daniele (8 agosto). Fino al 30 agosto il festival proporrà in giro per il Salento il suo viaggio musicale con Massimo Silverio (11 agosto – Parco Archeologico di Rudiae), Beach Fossils e Bar Italia (12 agosto – Corigliano d’Otranto), Parbleu e Yīn Yīn (martedì 13 agosto – Corigliano d’Otranto), I Hate my Village e Materazi future club (15 agosto – Specchia), Cristiano Metrangolo e Sheebaba (giovedì 22 agosto – Corigliano d’Otranto), Agnese Contini e Vipera (giovedì 29 agosto – Corigliano d’Otranto), Thomas Umbaca (30 agosto – Chiostro degli Agostiniani a Lecce). Il programma sarà ulteriormente arricchito da presentazioni di libri e incontri. Inizio concerti ore 21:30. Info e programma seifestival.it.
Scappare dalla propria terra o vivere con la malinconia della stessa? Venerdì 26 luglio alle 21:30 il week end prenderà il via con Maladè, progetto di Vincenzo Guerra. Il batterista pugliese mette con le spalle al muro l’interlocutore lasciandolo sospeso tra odio e amore. La parola assume un significato differente se utilizzata per esprimere uno stato d’animo. In questo caso sottolinea malinconia, solitudine e insoddisfazione. Il progetto traduce in musica gli scenari mediterranei urbani del versante adriatico. I temi musicali, minimalisti e ricorrenti, interpretano la quotidianità visiva e sociale che ha vissuto l’artista per gran parte della sua vita, quotidianità dalla quale spesso si è costretti a scappare per portare a termine degli obiettivi. La musica diviene l’esigenza di raccontare il contrasto di emozioni che diversamente rischierebbero l’implosione.