Sabato 8 ottobre alle 21 la sala di Astràgali Teatro in via Giuseppe Candido 23 a Lecce ospita il concerto di presentazione di “Lontano”, quarto lavoro discografico di Massimo Donno, prodotto da Squilibri editore. Il cantautore salentino (voce e chitarra) sarà accompagnato sul palco dal violoncellista Redi Hasa (al suo fianco anche nel primo singolo “Undici”) e da altri ospiti. Il tour di presentazione del disco, dopo alcune tappe (Premio Bindi, Premio Castrovillari d’autore e Peperoncino Jazz Festival e altre) sostenute nella Programmazione Puglia Sounds Tour Italia, approda nel capoluogo salentino grazie al progetto “Teatri a Sud”, ideato e promosso dalla compagnia salentina Astràgali Teatro con il sostegno del Ministero della Cultura, in collaborazione con Regione Puglia. Ingresso 8 euro – aperitivo preconcerto incluso. Info e prenotazioni 0832306194 – 3892105991 – teatro@astragali.org.
“Lontano” è un disco intimo e raccolto che acquista però un respiro corale grazie ai numerosi ospiti che hanno accolto con entusiasmo la “chiamata” di un musicista del quale apprezzano la discrezione e il garbo di altri tempi che custodiscono un’ispirazione poetica e musicale di grande originalità e di rara forza espressiva. Un balsamo per questi tempi di grande travaglio e non poco affanno realizzato con la collaborazione di Nabil Bey, Alessia Tondo, Mariella Nava, Rachele Andrioli, Redi Hasa, Gabriele Mirabassi, Ferruccio Spinetti e Petra Magoni (Musica nuda), Alessandro D’Alessandro, Marco Bardoscia, Daniele Sepe e Juan Carlos “Flaco” Biondini che, nella bonus track, canta con Donno la “Primavera di Praga” di Francesco Guccini. Completano la line up i salentini Valerio Daniele (che cura anche editing, missaggio e mastering), Giovanni Martella, Matteo Resta, Francesco Pellizzari e il quintetto d’archi formato da Luca Gorgoni, Elisa Caricato, Claudia Russo, Marco Schiavone e Davide Codazzo. Nel contesto di un frastagliato paesaggio meridiano, tra smaglianti pieghe di colore e più sommesse piaghe di un atavico dolore, piccole storie narrano di lavoro e solitudine, di separazioni anche forzate e di un difficile rapporto tra generazioni che vivono in modo differente il senso d’appartenenza. Le sonorità sono figlie di queste storie e di questi territori. “Lontano” evoca così sapori mediterranei senza mai ostentarli, combinandoli con profumi che arrivano dal nord dell’Africa come dalle sponde balcaniche, sulle note di un violino o anche sul soffio del vento di libeccio.