Mercoledì 21 settembre (ore 21 – ingresso libero) nella Villa Comunale di Lecce con “Cartina musicale” si conclude la lunga estate del Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce che, anche quest’anno, grazie alla collaborazione con il Comune di Lecce (nel cartellone estivo LecceInScena) e al sostegno della Regione Puglia (Legge Regionale 29 dicembre 2017 – “Norme in favore dell’Alta formazione artistica e musicale”), ha proposto una ricca programmazione di concerti e spettacoli. Per questo appuntamento finale, per Tito Schipa Music Factory – rassegna ideata e realizzata dalla Consulta di studenti e studentesse del Conservatorio – Chiara Branca (flauto), Eleonora Bruno (violino), Alessandro Chiga (tamburi a cornice, saz), Barbara Della Corte (soprano), Francesco Napolitano (chitarra), Andrea Parisi (violino), Morris Pellizzari (tamburi a cornice, saz), Alessia Ragusa e Chiara Sticchi (violino) si alterneranno in tre set con sonorità, melodie e ritmi tradizionali del bacino del Mediterraneo, Yiddish e Klezmer, un recital di musica e parole per riflettere su conflitti e olocausti, e l’esecuzione per quartetto d’archi di composizioni dell’Ottocento e dei primi del Novecento.
“Quando si fa un lungo viaggio a piedi, la bussola è lo strumento di cui non si può fare a meno: ci indica la via da percorrere, ci orienta, così da permettere a noi viandanti di allontanarci tranquillamente, sicuri che poi sarà semplice tornare a casa”, si legge nelle note di sala. “Quello che vogliamo intraprendere è un lungo viaggio verso Nord, e la nostra bussola, sarà la Musica, complice nello svelare il cuore dei luoghi e dei popoli che incontreremo. La prima “x” sulla nostra cartina di viaggio è il bacino del Mediterraneo. Il nostro mare eredita il suo nome dai latini, e significa letteralmente in mezzo alle terre, fra queste ci muoviamo stasera grazie alla musica, eseguita con gli strumenti tradizionali con cui essa nasce: tamburi a cornice, saz e molti altri… Quindi prosegue il nostro cammino, ma non possiamo mettere nessuna “x” sulla nostra cartina, perché in realtà la nostra seconda tappa è un Popolo in particolare, l’unico che ancora oggi, fatica ad avere una propria patria, il popolo ebraico. Camminiamo fianco al fianco di questo popolo spesso in viaggio, accompagnando al passo i canti tradizionali, e le memorie del dramma dell’Olocausto. Infine il nostro viaggio verso Nord si conclude tra la Germania e la Polonia, il quartetto di violini riporta alle nostre orecchie questa formazione, spesso utilizzata a cavallo tra il XIX e il XX sec, eseguendo tre quartetti di autori meno noti”.