Bari Brasil Film Fest, appuntamento a Bari e Matera per la mostra di cinema e cultura brasiliana
Inserito da admin il 2 Ott 2019 | Nella categoria Fuori Porta | Ci sono 0 Commenti
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Con l’obiettivo forte di indagare una cinematografia altra, poco mainstream, rarissima da trovare in sala e molto attenta alle dinamiche del presente, torna per il quarto anno il Bari Brasil Film Fest, organizzato e promosso dall’associazione culturale Abaporu con la direzione artistica di Vanessa Mastrocessario Silva. Sei lungometraggi e un film d’animazione per raccontare un universo estetico e culturale che ha fatto della diversità e della contaminazione tratti distintivi, qualità che questa nuova edizione intende esplorare attraverso il meglio della cinematografia brasiliana, premiata nei maggiori festival internazionali. Felice novità di quest’anno la nuova location: chiuso da cinque mesi, il cinema ABC Centro di cultura cinematografica di Bari apre eccezionalmente al e per il festival, grazie alla collaborazione con l’Agis Puglia e Basilicata che lo accoglie con entusiasmo nella sua sala, simbolo per eccellenza del cinema d’essai e di qualità.
Dopo le prime tre fortunate edizioni, il Bari Brasil Film Fest torna dunque dal 4 al 15 ottobre a Bari e il 19 e 20 ottobre a Matera, in collaborazione con il Comune e con la Fondazione Matera Basilicata 2019. Ad inaugurare la manifestazione sarà un’anteprima speciale, il 4 alle 21 al Cineporto di Bari, dedicata a Terra em Transe di Glauber Rocha, uno dei film simbolo di Cinema Novo, movimento artistico che negli anni Sessanta ha provato a cambiare le cose al grido di arte, utopia e rivoluzione. Il festival proseguirà dall’11 al 15 ottobre con proiezioni ed eventi collaterali tra l’ABC, la libreria 101 dove sarà presentato il libro biografico Tom Zè, l’ultimo tropicalista di Pietro Scaramuzzo, il Bilabì, Portineria 21 che ospiterà l’incontro con la scrittrice Agnese Gazzera autrice del libro Marielle, presente! e a Matera, il cinema Piccolo.
Ospiti del festival due registi dei film in programma: Esmir Filho, autore insieme con Mariana Bastos di Alguma coisa assim (Something like that), in programma il 12 ottobre e presentato quindi dallo stesso regista, celebre in Sudamerica dove ha vinto premi prestigiosi nei festival di Rio de Janeiro e L’Avana, ma anche in Europa dove è stato selezionato per il concorso ufficiale Berlinale Generation 14+ e Locarno e Beatriz Seigner autrice del film Los Silencios, che presenterà in sala il 13 ottobre. La sceneggiatrice e regista brasiliana nel 2009 ha diretto Bollywood Dream, la prima co-produzione tra Brasile e India, selezionato in oltre venti festival internazionali tra cui Busan, Tokyo e San Paolo.
Inoltre, il 3 ottobre alle 21 al Bilabì, il festival scalda l’atmosfera con una serata musicale, di cui sarà protagonista il progetto Yarákä, ensemble che propone un percorso radicato nella tradizione afro-brasiliana e sudamericana.
Il Bari Brasil Film Fest si conferma uno dei pochi autentici festival cinematografici della città scandito da opere coraggiose e spiazzanti (la cui visione è vietata ai minori di 18 anni), che il pubblico potrà vedere per la prima volta a Bari all’ABC, in lingua originale con sottotitoli in italiano, fatta eccezione per il film d’animazione Le avventure del piccolo Colombo che sarà recitato in italiano direttamente in sala da Cristina Palermo. Un festival indipendente che si finanzia prevalentemente con fondi derivanti da sponsor privati come la compagnia aerea Turkish Airlines, l’Università LUM – Jean Monnet, la società di consulenza Sinoglobal Investments Advisory e la società di post produzione cinematografica Octpost e tramite una campagna di crowdfunding online (https://www.gofundme.com/f/bari-brasil-film-fest-2019). Il Bari Brasil Film Fest nel suo crescere continua a cercare partnership europee e internazionali. Dopo il proficuo scambio in essere da tre anni con l’omologo storico festival del cinema brasiliano di Parigi e con Agenda Brasil di Milano, da quest’anno il Bari Brasil Film Fest stringe un nuovo accordo con il Brazilian Film Festival di Beirut, con il quale inizia una partnership strategica nata dal desiderio di omaggiare la memoria dell’Ambasciatore brasiliano in Libano Paulo Cordeiro de Andrade Pinto, sua moglie Vera Lucia Ribeiro Estrela e del barese Marcello de Filippis tragicamente scomparsi in un incidente stradale avvenuto in Puglia nel mese di maggio 2019. Tale partnership porterà alla realizzazione di attività congiunte tra i due festival e alla condivisione e lo scambio di esperienze e contenuti.

Migrazioni, complessità delle relazioni umane, rapporto genitori-figli, scontro tra tradizione e progresso omologante, ipocrisia della società contemporanea: sono molteplici i punti di vista attraverso i quali il festival racconterà la cinematografia brasiliana ai suoi attenti spettatori di anno in anno in costante crescita. Il Bari Brasil Film Fest rifugge gli stereotipi sul Paese sudamericano, ponendo grande attenzione alle qualità artistiche delle pellicole in concorso spesso incentrate su fenomeni inusuali o comunque estranei alla formazione culturale occidentale, con il proposito di promuovere la vera cultura brasiliana.
Aprirà il festival, un evento prologo speciale venerdì 4 ottobre alle 20.30 al Cineporto di Bari, dove sarà proiettato il film Terra em Transe (Terra in Trance) di Glauber Rocha. Terzo film del regista brasiliano, uno dei più rappresentativi del movimento Cinema Novo, di cui fu tra i fondatori. La potente riflessione sul potere racconta la storia di un intellettuale comunista brasiliano che accetta di collaborare con il padrone di un’emittente televisiva per contrastare l’invadenza degli americani, ma scopre di aver favorito inconsapevolmente il colpo di Stato militare del 1964.
Ad inaugurare ufficialmente il festival, venerdì 11 ottobre alle 21, dopo il cocktail di apertura in programma alle 20, sarà O beijo no asfalto (Un bacio sull’asfalto), opera prima di Murilo di Benicio, attore molto popolare in Brasile, passato dietro la macchina da presa per trasporre l’omonima opera teatrale di Nelson Rodrigues, il drammaturgo brasiliano più importante del Novecento. Un bacio. Arandir bacia l’uomo, ma il gesto è visto dal suocero e fotografato da un reporter a caccia di scoop. Un fascinoso bianco e nero, un sorprendente incipit tra teatro e cinema e un cast eccellente, capeggiato da Fernanda Montenegro, una delle più importanti attrici brasiliane viventi, nota al pubblico internazionale per la nomination agli Oscar del 1999 come miglior attrice protagonista per Central do Brasil di Walter Salles e protagonista anche nella prima messa in scena del dramma teatrale di Rodrigues. Ipocrisia e pregiudizio ispirano il testo e il suo secondo adattamento cinematografico (il primo fu di Bruno Barreto nel 1981) premiato da giuria e pubblico del festival Agenda Brasil di Milano 2019.
Sabato 12 ottobre, alle 21, sarà la volta di Alguma coisa assim (Something like that) di Esmir Filho (ospite del festival) e Mariana Bastos. Profondo e divertente, il film, una coproduzione Brasile-Germania, racconta il rapporto decisamente poco convenzionale tra Caio e Mari. Il “Boyhood brasileiro”, come lo ha definito la critica nazionale, segue dieci anni della loro relazione, in un’altalena di emozioni, incontri, prove e separazioni, vissuti senza confini, tra le metropoli di San Paolo e Berlino. Il film è stato sviluppato a partire dall’omonimo cortometraggio, premiato alla 45a Settimana della critica del Festival di Cannes del 2006 ed è realizzato con gli stessi attori del cortometraggio. Un film coraggioso che riflette, senza prendersi troppo sul serio, su convenzioni sociali e sessualità. Su come, infine, una relazione possa raggiungere una dimensione che va al di là di qualsiasi definizione.
Due le proiezioni in programma domenica 13 ottobre. Alle 18, Le avventure del piccolo Colombo di Rodrigo Gava, lungometraggio d’animazione ambientato nell’Italia del 1463, in cui tre bambini – Cris, Leo e Lisa – scoprono i misteri della popolazione dell’Atlantico e si imbattono nella sua bestia più feroce, il temibile Nautilus. Questa creatura distrugge tutte le navi europee che tentano di attraversare l’Oceano Atlantico. Mai i tre troveranno il modo di sconfiggerlo, il che renderà possibile per Cris, in futuro, di scoprire la strada per l’America. Questi ragazzi saranno poi noti al mondo come Cristoforo Colombo, Leonardo Da Vinci e Monna Lisa. Il film sarà recitato in italiano dal vivo durante la proiezione in sala da Cristina Palermo.
Alle 21, sarà la volta di Los Silencios di Beatriz Seigner, regista e sceneggiatrice brasiliana che presenterà il film in sala. Il film è una coproduzione internazionale Brasile/Colombia/Francia che, con una stupenda fotografia e una estrema cura del suono, ci farà conoscere una piccola isola fluviale nel bacino amazzonico. La storia è quella di una madre, Amparo e dei suoi due figli Nuria e Fabio, costretti, per sfuggire al conflitto armato colombiano, a raggiungere l’isoletta al confine tra Brasile, Colombia e Perù, un luogo misterioso, nel quale gli abitanti hanno un rapporto speciale con i loro cari scomparsi. Del padre si sono perse le tracce. Mentre la madre tratta con la scuola elementare locale, con avvocati e funzionari per trovare una sistemazione e un lavoro, il marito misteriosamente riappare nella loro nuova casa. Los Silencios è stato presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del festival di Cannes 2018.
Lunedì 14 ottobre, alle 21, parte un omaggio in due serate al cineasta Luiz Bolognesi con il suo documentario Ex-Pajé (Ex Sciamano), presentato l’anno scorso al festival di Berlino nella sezione Panorama. L’importante e quanto mai attuale tema degli indios, in particolare i Paiter Suruí della foresta Amazzonica è al centro dell’ultimo lavoro di Bolognesi che con la macchina da presa documenta il modo in cui la “civilizzazione” e la stessa religione possano minacciare l’antica cultura di questa popolazione indigena, a rischio di estinzione. I Paiter Surui hanno subito l’invasione della modernità sin dal primo contatto con l’uomo bianco nel 1969: gli smartphone, l’elettricità, i serbatoi di gas, le pistole e Facebook hanno soppiantato le forme tradizionali di vita. Nel mezzo di questo mutamento epocale, un ex sciamano, costretto ad abbracciare il cristianesimo, lotta per curare le persone sofferenti del suo villaggio e affronta l’ira degli spiriti della foresta, che sono sconvolti dal fatto che li abbia abbandonati. Tuttavia quando la morte perseguita la tribù, il potere di parlare di nuovo agli spiriti diventa necessario. Ma gli spiriti non parlano alla gente comune. Il film ha vinto vari premi, tra cui miglior documentario nel Gran premio del Cinema Brasiliano 2019 ed una menzione speciale alla Berlinale.
Martedì 15 ottobre, alle 21, il BBFF chiude la sezione barese delle proiezioni con il secondo omaggio allo sceneggiatore Luiz Bolognesi: in programma quindi Bicho de Sete Cabeças (Brainstorm) di Lais Bodansky, dramma del 2001, esordio alla regia di finzione della regista brasiliana, per la prima volta in collaborazione con il grande sceneggiatore Bolognesi (basato sul libro autobiografico Canto dos Malditos di Austregésilo Carrano Bueno). Neto è un adolescente come tanti, ribelle, fa uso di marijuana, ha un rapporto complicato con i genitori. Suo padre, preoccupato, nel tentativo di contenere il comportamento problematico del ragazzo, decide di farlo ricoverare in un ospedale psichiatrico. Lì il ragazzo conoscerà una realtà fatta di orrori disumani che non aveva mai immaginato potessero esistere. Il pubblico del Bari Brasil Film Fest ha già fatto la conoscenza del cinema di Lais Bodansky e del grande sceneggiatore Luiz Bolognesi, grazie a Como Nossos Pais, uno dei migliori film dell’edizione 2018. Questo è un viaggio nell’inferno dei manicomi, che ci parla anche del rapporto genitori-figli e delle conseguenze della mancanza di comunicazione intergenerazionale, coprodotto da Brasile e Italia (la Fabrica Cinema di Marco Muller) che ha trionfato nella prima edizione del Gran premio del Cinema Brasiliano, con ben sette riconoscimenti, tra cui miglior film, regista e attori. A interpretare il protagonista, un debuttante Rodrigo Santoro, nel 2001 alla prima esperienza cinematografica. L’attore di padre calabrese è stato un volto noto delle telenovelas brasiliane, prima di dare l’assalto a Hollywood e dintorni, dove ha partecipato a grandi produzioni come la serie Lost, Charlie’s Angels più che mai, 300 (nel ruolo di Serse), Ben-Hur, i due Che di Steven Soderbergh (era Raul Castro, fratello del futuro dittatore), anche se forse a dargli la notorietà internazionale è stato, nel 2004, uno spot di Chanel diretto da Baz Luhrmann, che lo vedeva al fianco di Nicole Kidman.

A completare il programma barese due incontri con gli autori: mercoledì 16 ottobre alle 18.30, nel nuovo spazio di Portineria 21, la scrittrice e giornalista Agnese Gazzera dialogherà con l’avvocato e promotore dell’associazione culturale La giusta causa Michele Laforgia e con la giornalista della Rai Claudia Bruno sul suo libro Marielle, presente!. Qui l’autrice racconta la storia di Marielle Franco, unica donna nera tra i 51 consiglieri comunali di Rio de Janeiro, eletta nel Partito Socialismo e Libertà (Psol), assassinata nel marzo 2018. Nata e cresciuta in una favela, afrodiscendente, lesbica, femminista, Marielle aveva fatto di se stessa la propria bandiera: un “corpo politico” con cui affrontare il mondo e lottare per i diritti delle persone che rappresentava, contro il razzismo, le violenze di genere, le diseguaglianze.
Registro diverso invece per l’incontro di presentazione di giovedì 17 ottobre alle 19 nella libreria 101 (via Cairoli 101), dove si terrà la presentazione del libro Tom Zè_l’ultimo tropicalista di Pietro Scaramuzzo, con prefazione di David Byrne, biografia ufficiale di Tom Zé, cantante, compositore e polistrumentista brasiliano, noto componente del movimento tropicalista insieme a Caetano Veloso e Gilberto Gil. Frutto di anni di confronto tra l’autore e il musicista, il libro sarà presentato quindi da Scaramuzzo insieme con il giornalista Nicola Gaeta.
Spostandosi a Matera, il programma al cinema Piccolo prevede sabato 19 ottobre alle 20.30 la presentazione di O Beijo no asfalto di Murilo Benício e domenica 20, alle 18.30, di Los Silencios di Beatriz Seigner e, alle 20.30, di Alguma Coisa Assim di Esmir Filho e Mariana Bastos.
Prima di ogni proiezione al cinema Abc si terrà un aperitivo con degustazioni di cucina brasiliana a cura di chef brasiliani.
Per le proiezioni al cinema ABC il biglietto è di 7 euro e dà il diritto all’aperitivo brasiliano.
È possibile prenotare telefonicamente un massimo di due posti in sala per le proiezioni (fatta eccezione per quella di venerdì 11) chiamando il cinema Abc (080/96.44.826) con un sovrapprezzo su ogni biglietto di 0,50 euro. Il biglietto prenotato dovrà essere ritirato tassativamente entro le 20.
Per la serata inaugurale di venerdì 11 ottobre è possibile assicurarsi il posto in sala e sostenere il festival, acquistando un biglietto di 10 euro donando attraverso il crowdfunding (https://www.gofundme.com/f/bari-brasil-film-fest-2019 ).
Per info e prenotazione dei biglietti: Cinema Abc 080/96.44.826 (dalle 19 alle 22 nei giorni del festival) e Il Piccolo Via XX Settembre, 14 (0835 330 541).

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