Prima il rock, con una nuova produzione del musical “Hair”, a quarant’anni dal film di Miloš Forman. Poi il tango, suonato dal violinista Alessandro Quarta, ma anche danzato, in un altro spettacolo, da Roberto Herrera. Quindi, la classica, con i giganti del pianoforte Roberto Cappello, Premio Busoni nel 1976, e Ivo Pogorelich, che nel 1980 sconvolse il Concorso Chopin di Varsavia. E altri due pianisti, ma di jazz, al loro primo incontro assoluto sulla scena, i cubani Marialy Pacheco e Omar Sosa, per arrivare ad un altro grande jazzista, l’armonicista e vincitore di vari Grammy, Grégoire Maret, in coppia con l’arpista Edmar Castañeda, e al vincitore dell’Oscar della Lirica, il tenore Vincenzo Costanzo. Sono le stelle della 76a Stagione concertistica degli Amici della Musica “Arcangelo Speranza”. Dal 18 novembre al 27 aprile, il cartellone prevede nove spettacoli al Teatro Comunale Fusco e sei concerti dedicati ai giovani talenti del pianoforte nel Salone della Provincia, con la tradizionale appendice di fine primavera dedicata all’International Piano Competition (26-28 maggio).
«Posso dire con orgoglio che da anni non si presentava a Taranto una stagione di questo livello, che nasce da un lavoro di squadra tra tutti i soci», ha detto in conferenza stampa Paolo Ruta, Presidente degli Amici della Musica “Arcangelo Speranza”. E di «stagione di assoluto valore» ha parlato anche l’assessore alla Cultura del Comune di Taranto, Fabiano Marti. «Gli Amici della Musica – ha detto – sono “cintura nera” quando si parla di musica classica, ma questo cartellone, di altissimo profilo, sorprende anche per la varietà e le qualità delle incursioni nei vari generi».
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Si parte, dunque, il 18 novembre (fuori abbonamento) con “Hair”, il musical sulla controcultura americana, scritto nel 1967 per Broadway da James Rado e Gerome Ragni con musiche di Galt MacDermot. Un’opera di culto che, nella produzione di MTS Entertainment (in collaborazione con la Compagnia della Rancia), diventa “The tribal love-rock musical”, con la regia di Simone Nardini, la direzione musicale di Eleonora Mosca e Pasquale Girone e le coreografie di Valentina Bordi.
Dopo il debutto milanese, “Hair” arriverà a Taranto, dove la 76a Stagione proseguirà il 4 dicembre con il tributo ad Astor Piazzolla del violinista salentino Alessandro Quarta, reduce dalla tournée con Il Volo, la collaborazione con Roberto Bolle e la travolgente partecipazione al Concertone della Notte della Taranta.
Amici della Musica “Arcangelo Speranza” vuol dire soprattutto pianoforte. E Roberto Cappello, tra gli iniziatori della tradizione pianistica pugliese, nel 1976 vinse il Premio Busoni, venticinque anni dopo l’ultima volta di un italiano. Esegeta dalla tecnica trascendentale, al maestro assoluto della trascendenza Cappello dedicherà il concerto del 14 gennaio, con le trascrizioni che Liszt realizzò del ciclo completo del “Canto del cigno” di Schubert e della Quinta di Beethoven.
L’incursione del mondo del jazz avverrà il 22 gennaio con l’inedito incontro tra due straordinari musicisti cubani, Marialy Pacheco e Omar Sosa, ovvero la prima donna a vincere la prestigiosa competizione pianistica del Montreaux Jazz Festival e l’erede di una tradizione che affonda le radici nell’arte di Chuco Valdes, Gonzalo Rubalcaba e altri titani del latin jazz.
E a proposito di eredità, a qualcuno ricorda Mario Del Monaco il giovane tenore Vincenzo Costanzo, il vincitore dell’Oscar della Lirica nel 2014, di scena a Taranto il 30 gennaio tra mille impegni in giro per il mondo, dove negli ultimi anni è passato dal successo ai trionfi con Myung-Whun Chung alla Fenice di Venezia e Tokyo e con Daniel Oren e all’Arena di Verona e Pechino. Ancora jazz, e più propriamente lo swing degli anni Trenta e Quaranta, si ascolterà il 17 febbraio con l’Orchestra Maniscalchi, capace di restituire le magiche atmosfere delle sale da ballo di un tempo e lo spirito pioneristico delle prime orchestre leggere costituite dall’Eiar, come si chiamava la Rai ai tempi in cui c’era solo la radio.
E ancora tango, stavolta danzato, il 5 marzo, con un maestro del “pensiero triste che si balla”, Roberto Herrera, un personaggio simbolo che è stato anche primo ballerino del Ballet Nacional Argentino diretto da Santiago Ayala e Norma Viola, atteso a Taranto in coppia con Laura Legazcue. Molto più che personaggio simbolo è, invece, la leggenda vivente del pianoforte Ivo Pogorelich, la cui esclusione dal Concorso Chopin fece andare su tutte le furie la giurata Martha Argerich, che se ne andò sbattendo la porta. Tornato a calcare le scene con maggiore continuità, dopo aver rarefatto le proprie apparizioni, Pogorelich ritorna dopo molti anni a Taranto, il 22 marzo, con un programma che comprende musiche di Beethoven, Chopin e Ravel.
Altro pianista il 7 aprile, quando sarà di scena il francese Théo Ranganathan, vincitore della passata edizione dell’International Piano Competition “Arcangelo Speranza. Suonerà nel Salone della Provincia, dove le cinque domeniche Young prevedono la pianista Mariangelica Giannetta (1 dicembre), un Recital lirico di giovani promesse del canto (22 dicembre), il violinista Mario Filippo Cavelli (26 gennaio), il quintetto di ance Game of Sax (16 febbraio) e il pianista Flavio Tozzi (15 marzo).
Chiusura di Stagione, al Fusco, il 27 aprile con lo svizzero Grégoire Maret, salito sul primo gradino dei virtuosi di armonica a bocca dopo la scomparsa di Toots Thielemans, e il colombiano Edmar Castañeda, arpista di stanza a New York che ha trasformato il suo strumento in uno strumento solista in ambito jazz. La campagna abbonamenti è aperta. La prelazione per i vecchi abbonati scade il 27 settembre.
Info 099.730.39.72 – www.amicidellamusicataranto.it.