Ancora una volta Milano si conferma la capitale d’Italia da un punto di vista della capacità di innovare e migliorare i servizi ai cittadini: è ciò che emerge dalla classifica “EY Human smart city index 2022“, che fornisce un quadro dettagliato sulla situazione delle città italiane in merito al tema della transizione digitale e green. Ecco cosa dice l’indagine.
Human smart city: un nuovo paradigma per il futuro
In questi anni caratterizzati da un lato dall’evoluzione tecnologica e, dall’altro, da eventi complessi che hanno messo in difficoltà società ed economia, prima fra tutte l’emergenza pandemica legata al Covid-19, emerge sempre più forte il bisogno di rivedere il concetto stesso di città in un’ottica di innovazione e inclusione.
Si parla proprio a tal proposito di Human smart city, ossia una città non solo a misura di persona ma anche dotata di infrastrutture e servizi “intelligenti”, che pongono al centro dell’attenzione i bisogni del cittadino. Che si tratti di chi vive la città quotidianamente, dei pendolari o dei turisti, l’obiettivo fondamentale deve essere quello di riconoscere le diverse esigenze e rispondere a esse in maniera adeguata.
È in questo contesto che entra in gioco il digitale come strumento essenziale per favorire questo cambiamento: le nuove tecnologie, infatti, possono rendere più facile e inclusivo l’accesso ai diversi servizi, come peraltro già ampiamente dimostrato in un contesto completamente differente come quello dell’intrattenimento online.
Le piattaforme di gioco, per esempio, rappresentano oggi un vero e proprio esempio da seguire in fatto di semplificazione: attraverso l’adozione di soluzioni digitali avanzate, gli operatori di questo settore sono riusciti a portare su PC e dispositivi mobili molti servizi un tempo legati alla dimensione fisica, combinando alla parte tecnologica anche adeguate strategie in termini di sicurezza e marketing, a partire dai bonus senza deposito che permettono di testare l’offerta gratuitamente per un periodo di tempo limitato.
I cataloghi di svaghi come slot machine e roulette risultano estremamente accessibili per ogni tipologia di utente, soprattutto in termini di facilità d’uso, un aspetto da non sottovalutare quando si ha a che fare con fasce molto eterogenee di persone che potrebbero non avere la stessa dimestichezza con la tecnologia. Proprio per questo motivo, l’innovazione deve partire dalla lettura dei bisogni degli individui, non solo cittadini ma city-user, intendendo con questa espressione tutte le persone che entrano in contatto con la città, per giungere a soluzioni che siano immediate e al contempo efficaci. A tutto ciò, però, devono accompagnarsi anche investimenti in fatto di attenzione al “green” e al sociale, gli altri due assi strategici fondamentali per creare una città realmente smart sotto tutti i punti di vista.
Milano batte Bologna e Torino nello Human smart city index 2022
Milano, Bologna, Torino, questo il podio delle città più avanti nell’adozione di strumenti innovativi per migliorare la vita dei cittadini: entrando nel dettaglio dei dati, ecoc quanto riportato nello EY Human smart city index 2022, la speciale classifica che, sulla base di ben 456 indicatori, ha determinato quale sia attualmente la situazione dei vari capoluoghi italiani in merito ad alcune tematiche specifiche, come transizione ecologica, transizione digitale e inclusione sociale.
In particolare, Milano conferma la prima posizione già ottenuta nel 2020 grazie ai grandi passi avanti fatti in questi anni non soltanto dal punto di vista infrastrutturale, con l’ampio utilizzo di 5G, IoT e ultra-broadband, ma anche per ciò che riguarda le competenze dei cittadini e l’uso dei servizi online. Non solo, il capoluogo lombardo può vantare punteggi elevati e nel campo della mobilità sostenibile e dell’efficienza energetica, oltre che per la presenza di strutture per il co-working, incubatori per start-up e centri di ricerca e per l’adozione di politiche sociali e sanitarie in linea con le migliori eccellenze europee.
Al secondo e terzo posto si posizionano Bologna e Torino, che nel ranking precedente erano sempre sul podio ma a posti invertiti, seguite da cinque città medie, ossia Trento, Parma, Bergamo, Padova e Brescia. In top ten anche Venezia e Firenze, mentre la capitale Roma si ferma al 12esimo posto, frenata soprattutto dai punteggi negativi sul tema della transizione ecologica. Prime città del sud in graduatoria, Cagliari, Napoli e Bari, rispettivamente 19esima, 34esima e 36esima, un dato che evidenzia ancora una volta lo smart human divide tra nord e meridione soprattutto per ciò che riguarda il posizionamento delle città metropolitane.
Il quadro dipinto da EY offre numerosi spunti di interesse per tutti i soggetti coinvolti in questo processo di cambiamento, dalle istituzioni alle aziende, fino agli stessi cittadini, che dalle informazioni riportate possono trarre utili indicazioni per indirizzare meglio investimenti e iniziative sul territorio. Ignorare questo processo significa restare indietro rispetto al resto del Paese, con conseguenze che sul lungo termine possono risultare determinanti in termini di attrattività e, dunque, di prospettive di sviluppo.