La lunga Odissea della Bandadriatica prosegue anche sul web. Sui canali social (facebook, instagram, youtube) dell’ensemble salentino, è disponibile infatti il nuovo video di Scilla.
«Il viaggio di Robinson, che da foglio di giornale diventa palla con cui giocare, panno da stendere al sole e infine barchetta, è il nostro viaggio immaginario durante questi giorni di quarantena», raccontano i “marinai” della Bandadriatica. «Un viaggio di speranza che supera i confini e ci unisce, tutti, come la forza degli oceani. La nostra musica è stata quella della zappa nella terra, del metro, della squadra e della livella, dei pennelli, delle dita sui tasti del pc, del pianoforte, sulle corde della chitarra. È stata una musica diversa dai nostri strumenti ma che ci ha insegnato tanto. Ad attendere, a ritrovarci. Eccoci tornati. Eccoci presenti #lontanimavicini».
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Riarrangiamento di un brano di musica elettronica del compositore statunitense Kennie MacKenzie in arte Seven Octaves, Scilla fa parte di Odissea, ultimo progetto discografico della Bandadriatica prodotto da Finisterre con il sostegno di Puglia Sounds Record 2018. L’album ha avuto un ottimo riscontro dalla critica internazionale ed è stato presente nelle maggiori classifiche internazionali di world music: Transglobal World Music chart, World Music chart Europe e tante altre. La Bandadriatica è composta da Claudio Prima (organetto e voce), Emanuele Coluccia (sax) Andrea Perrone (tromba), Vincenzo Grasso (clarinetto e sax tenore), Gaetano Carrozzo (trombone), Morris Pellizzari (chitarre, saz e kamalè ngonì), Giuseppe Spedicato (basso), Ovidio Venturoso (batteria).
In Odissea l’ispirazione nata dalla frequentazione degli artisti nordafricani incontrati in viaggio, si è arricchita di una ricerca approfondita e di ascolti mirati e ha portato all’accostamento del suono della sezione fiati e dell’organetto, che evocano il sud e i balcani, alle ritmiche gnawa e una chitarra elettrica di ispirazione ‘sahariana’. I testi originali raccontano il viaggio, affiancando mito e attualità per raccontare le storie dei migranti (come nei brani “Odissea” e “Migrante”), in forma ironica (“L’idea”) o poetica (“Stella della notte”). L’Odissea di Ulisse viene trasposta nella figura del migrante, che solca i mari per ritrovare se stesso o per poter migliorare la propria condizione di vita. Da sempre il Mediterraneo è il mare dei ritorni e le assonanze attorno alle quali orbita la poetica della BandAdriatica lo dimostrano a pieno: suoni provenienti da paesi apparentemente lontani, si mescolano e svelano la propria origine comune, la musica viaggia contemporaneamente in avanti, sospinta dalla sperimentazione e a ritroso nel tempo, alla ricerca della propria identità.
Trasportata dai venti vorticosi che illuminano le coste dell’Adriatico, la BandAdriatica voga sul mare agitato della musica salentina con elementi balcanici e nordafricani. Parte dalla banda tradizionale che in Puglia anima le feste, le processioni e i funerali, e che viaggia, di notte, di paese in paese. Il viaggio si espande e pone il Mediterraneo come una complessa “babilonia”, dove i linguaggi iniziano ad armonizzarsi sulle melodie popolari nel fervore meticcio delle città portuali. Ancora più raggianti di là dal mare d’origine, le tradizioni pugliesi assumono una nuova risonanza e portano lontano gli echi frenetici della musica del Salento. Oltre dieci anni di ricerca sulle matrici musicali comuni delle sponde del Mare Adriatico, confrontandosi con le musiche di Albania, Macedonia, Croazia, con le fanfare Serbe e il Nord Africa e spingendosi fino al Mediterraneo più orientale (Turchia, Libano e Armenia). I musicisti della BandAdriatica vantano collaborazioni con artisti del calibro di Bombino, Mercan Dede, Rony Barrak, Savina Yannatou, Chieftains, Burhan Ochal, Kocani Orkestar, Boban Markovic Orchestra, Fanfara Tirana, Eva Quartet e Cafer Naziblas.