Yiruma, il pianista da oltre 200milioni di visualizzazioni, diventato un fenomeno internazionale con i brani «River Flows in You» e «Kiss the Rain», arriva per la prima volta in Italia per due date, entrambe in programma in Puglia per iniziativa dell’associazione La Ghironda. Il musicista sudcoreano suonerà il 6 agosto a Martina Franca (Ta) per Piano Lab, nell’Atrio dell’Ateneo Bruni (ore 21.30), e il 9 agosto a Otranto (Le) per il festival Luce d’Oriente, nel Parco dell’Orte (ore 21.30), dove proporrà il live «Yiruma Concert “Indigo” in Italy» che, come indica il titolo stesso, sancisce il debutto assoluto in Italia dell’artista dei record, osannato per le sue esibizioni in tutto il mondo, dalla Francia al Giappone, dalla Russia a Taiwan, e per i suoi dischi, tra i più venduti in Asia, Europa e Stati Uniti. I biglietti sono disponibili sul circuito vivaticket (info 080.430.11.50).
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«Le ragioni del mio successo? Scrivo melodie che sembrano canzoni senza parole. Credo sia per questo che la gente ama la mia musica», spiega Lee Ru-ma, vero nome del quarantunenne musicista asiatico. A cinque anni già suona il pianoforte. E a dieci si trasferisce dalla natia Seul a Londra, dove completa gli studi musicali, diplomandosi nel 1997 alla Purcell School e nel 2000 al King’s College. L’anno dopo esordisce con due album usciti a distanza di sette mesi l’uno dall’altro, «Love Scene» e «First Love». Ed è da questi due primi dischi che la musica inizia a sgorgare fluida e meravigliosamente attrattiva: un minimalismo pop che semplifica l’accademismo, creando un ponte di immediata presa con il pubblico, grazie anche ad un ampio utilizzo del loop appreso da Yiruma ai tempi in cui faceva il deejay.
Tra i primi successi che rendono il musicista asiatico famoso in tutto il mondo spicca «River Flows In You», brano con quasi 240milioni di ascolti in streaming su Spotify. Un brano nel quale una melodia suadente si fa strada con una cellula ritmica che reitera una magia sonora dalla quale non ci si riesce a staccare. Nonostante uno stile ben definito, i modelli ai quali Yiruma si ispira spaziano dalla classica al pop-rock, da Schubert e Chopin sino agli AC/DC e alla cantautrice australiana Sia, tra le regine dell’elettropop.
Performer capace di trasmettere anche sul palcoscenico sentimenti intimi e profondi, nota dopo nota, Yiruma trasporta il pubblico fuori della semplice dimensione del live. «Chi viene ai miei concerti – racconta – diventa protagonista di una passeggiata tra i ricordi». E nei tratti caratteristici del pianista sudcoreano non mancano l’ironia e l’autoironia. Nel presentare «First Love», composizione dedicata al suo primo amore, ha raccontato – divertito – di aver scritto un brano anche per sua moglie che, però, non ha avuto lo stesso successo. Una parola – successo – scritta in grassetto nel vocabolario di Yiruma, che sinora ha collezionato tredici album in studio e altri brani, dopo «River Flows In You», entrati nell’immaginario popolare, da «Indigo», che dà il titolo a questo doppio concerto italiano, a «Love Hurts», «Kiss The Rain» e «May Be».