È una storia di “scippi”, la quindicesima edizione del Giovanni Paisiello Festival, che dall’8 al 26 settembre celebra il compositore tarantino nella città natale e per la prima volta approda anche a Bari. «La serva padrona» che Paisiello “rubò” a Pergolesi e «Il Barbiere di Siviglia» che il musicista pugliese si fece “sfilare” da Rossini sono, infatti, le opere del genius loci al centro del programma confezionato dal direttore artistico Lorenzo Mattei per gli Amici della Musica «Arcangelo Speranza», l’associazione che – con il sostegno del Mibac, di Regione Puglia, Comune di Taranto, Puglia Promozione e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio – organizza l’iniziativa, quest’anno caratterizzata da importanti collaborazioni.
I due allestimenti sono frutto di altrettante coproduzioni, «a dimostrazione d’una volontà di creare sistema con altre analoghe realtà artistiche italiane», afferma Lorenzo Mattei: «La serva padrona», in programma il 12 e 13 settembre nel chiostro del Mudi di Taranto e il 16 settembre a Bari nella Chiesa di Santa Teresa dei Maschi, viene realizzata con l’associazione barese Florilegium Vocis diretta da Sabino Manzo, mentre «Il Barbiere di Siviglia», in calendario il 25 e 26 settembre nella Chiostro di Sant’Antonio di Taranto, spazio appena finito di ristrutturare e per l’occasione riconsegnato alla città come nuovo luogo di spettacolo, viene presentato in partnership con VociAllOpera di Milano per la messa in scena di Gianmaria Aliverta, giovane regista di talento in grande ascesa e atteso in autunno alla Fenice di Venezia con un «Ballo in maschera» di Verdi. Completano il programma quattro concerti, due incontri introduttivi alle opere e una Notte Paisielliana, ovvero una speciale notte bianca tra i vicoli, le piazze e le corti del borgo antico come appuntamento inaugurale del cartellone.
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Dunque, si parte l’8 settembre con questa sorta di happening nei luoghi più suggestivi dell’Isola che saranno invasi dalla musica, a partire dai suoni bandistici dell’Orchestra di Fiati Giuseppe Chimienti di Montemesola, passando per concerti di musica da camera, una performance dell’ensemble al femminile Barocco Rosa, recentemente vincitore di un importante concorso internazionale, e una proposta di danza urbana davanti alla casa natale di Paisiello, per arrivare a una doppia anticipazione del «Barbiere» con un recital canoro antologico e una mostra documentaria tra cimeli, spartiti, costumi e le foto di Carmine La Fratta.
A seguire, l’11 settembre, al Caffè Letterario Cibo per la mente, Lorenzo Mattei introdurrà la «Serva Padrona», composta da Paisiello nel 1781 durante il periodo alla Corte di Caterina di Russia, in scena il 12 e 13 settembre a Taranto e il 16 settembre a Bari. Protagonisti il basso Giuseppe Naviglio e il soprano Valeria La Grotta, con Gabriele Salonne nei panni del mimo Vespone. Sabino Manzo dirige l’Orchestra Barocca Santa Teresa dei Maschi in un’esecuzione con strumenti storici. Firma scene, costumi e regia Chicco Passaro.
Il 15 settembre (chiostro del Mudi), Chiara Lijoi sarà protagonista di un prezioso concerto dedicato al mandolino, strumento che all’epoca di Paisiello connotava uno spazio culturale di pertinenza delle donne, mentre il 18 settembre (chiostro del Mudi), il Giovanni Paisiello Festival tenderà omaggio a Monteverdi, nel 450° anniversario della nascita, con il gruppo La Vaga Harmonia diretto da Fabio Anti, musicista che alle competenze di cantante e strumentista unisce quelle di studioso e organologo di musica antica.
Due i concerti a Palazzo di Città dedicati alle tastiere. Il primo, il 20 settembre, con il vincitore del Concorso pianistico Speranza, Balaz Fulei, il secondo, il 22 settembre, con il duo Vincenzo Lentini e Nicola Pata. Entrambi gli appuntamenti vogliono ricordare quanto il mondo strumentale appartenesse alle committenze di Paisiello, come ha anche recentemente confermato un importante convegno tenutosi al Dipartimento di musica antica del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma.
Si arriverà al 24 settembre, quando il musicologo Francesco Paolo Russo presenterà, sulla Terrazza Akropolis, in collaborazione con la Gran Loggia d’Italia degli Alamrl Archita da Taranto, Oriente d’Italia, il gran finale con il «Barbiere di Siviglia» che nel 1782 aprì l’ultima fase della fortunata permanenza in terra russa di Paisiello. Protagonisti della doppia rappresentazione, il 25 e 26 settembre, in un allestimento coprodotto con VoceAllOpera di Milano, Néstor Losàn (tenore), Graziana Palazzo (soprano), Luca Simonetti (basso), Gabriele Nani (baritono), Luca Vianello (baritono), Maurizio De Valerio (tenore) e Gabriele Faccialà (basso). Fabio Maggio dirigerà l’Orchestra da Camera del Giovanni Paisiello Festival. Regia di Gianmaria Aliverta. La «prima» del 25 settembre sarà introdotta dalla consegna del Premio Giovanni Paisiello Festival, che quest’anno andrà a uno degli intellettuali italiani più complessi ed eclettici.
La qualità delle proposte è stata resa possibile anche ad alcune eccellenze imprenditoriale nazionali e territoriali. Il festival ringrazia il mail sponsor Conad e le aziende Programma Sviluppo, Caffè Ninfole e Basile Petroli, oltre a BCC di San Marzano di San Giuseppe e Confindustria Taranto che hanno creduto nel progetto riconosciuto nello stesso l’elevato profilo culturale.