Da venerdì 2 a domenica 4 dicembre le Officine Cantelmo di Lecce ospitano la quarta edizione de “La poesia nei jukebox“, rassegna dedicata alla musica e ai libri con incontri, presentazioni, concerti, showcase, workshop e un mercatino dedicato alle case editrici e alle etichette pugliesi, con un’ampia esposizione dedicata al vinile e agli oggetti vintage. L’appuntamento rientra nell’articolato programma di Officine della Musica, progetto promosso dagli assessorati alle Politiche giovanili e al Turismo, marketing territoriale, spettacoli ed eventi del Comune di Lecce in collaborazione con Officine Cantelmo, Coolclub e Sum con il sostegno di Puglia Sounds. “Da oggi la nostra poesia è nei jukebox di tutta l’America” è la frase che il poeta Allen Ginsberg pronunciò ascoltando la musica di Bob Dylan. Sintesi perfetta – ancor più oggi con l’assegnazione del Premio Nobel al cantautore statunitense – di un rapporto, quello tra musica e letteratura, suoni e poesia, da sempre molto forte che nel tempo si è espresso in modi diversi. Tra gli ospiti i cantautori Motta e Dente, lo scrittore Giordano Meacci, il giornalista e scrittore Alberto Castelli, il fumettista Daniele Caluri, le band pugliesi Nerodalia, Massimo Donno, Maffei!, Manu Phl, Casematte e Dune.
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Venerdì 2 dicembre alle 21 la rassegna prenderà il via con “Di Bob Dylan, delle Pantere Nere, di Otis Redding e di altro ancora” del giornalista e scrittore Alberto Castelli. Il racconto di quella volta che a New York un certo Blind Boy Grunt suonò l’armonica in un disco della diva blues Victoria Spivey. Quel tipo era Bob Dylan, e quella fu la prima volta che entrò in un vero studio di registrazione. Di quando nel 1965 con “Subterrain Homesick Blues” , Dylan anticipò di alcuni decenni Eminem. Di quando sempre nel 1965, Dylan prese il blues elettrico di Chicago, il rock’n’roll di Chuck Berry e fece la sua cosa. Di quando, sempre nel 1975, Otis Redding incise a Memphis in un solo giorno Otis Blue, il disco soul più bello del mondo. Di quando Huey P. Newton, uno dei fondatori del Black Panther Party, impazzì per “Ballad of a Thin Man, di Bob Dylan. E di quando nel 1971 Dylan incise “George Jackson”, il suo omaggio al leader nero che era stato ucciso, colpito alle spalle, durante la rivolta scoppiata nel carcere californiano di Soledad. E di quando sempre Dylan cantò che Rubin “Hurricane” Carter non era diventato il campione del mondo dei pesi massimi perché era imprigionato, innocente. E di quando nel 1966 Dylan incontrò Otis Redding al termine di uno dei suoi fantastici concerti al Wiskey Au gogo di Los Angeles. Il racconto di tutto questo e di molto altro ancora.
Sabato 3 dicembre dalle 11 (ingresso libero su prenotazione a info@swapmuseum.com) al Museo Diocesano d’Arte Sacra in Piazza Duomo a Lecce appuntamento con “È così divertente credere in Dio! La poetica di Leonard Cohen incontra l’arte sacra” a cura di Swapmuseum. La serata prenderà il via alle 18 (ingresso libero su prenotazione a redazione@coolclub.it) con il workshop del fumettista Daniele Caluri. Livornese, classe 1971, ha collaborato per 25 anni per il mensile satirico “Il Vernacoliere” come autore di fumetti (Fava di Lesso, Luana la Bebisìtter, Nedo, Don Zauker) che, negli anni, lo pongono all’attenzione del grande pubblico. Don Zauker viene tradotto e pubblicato anche in Francia, Belgio e Spagna. Dal 2003 Caluri collabora con Sergio Bonelli Editore come disegnatore di Martin Mystère e Dylan Dog, oltre che della collana Le storie. In collaborazione con Emiliano Pagani alle sceneggiature, ha pubblicato per Panini Comics la miniserie umoristica Nirvana, distribuita nelle edicole di tutta Italia; la miniserie di Mircone, per Il Male di Vauro e Vincino; la rubrica satirica Domus Bokassa, sulle pagine de Il Mucchio. È docente di Disegno e Storia dell’arte per la Scuola Secondaria Superiore.
Dalle 19 appuntamento con l’incontro Verso Lecce Città del Libro 2017. A seguire lo scrittore Giordano Meacci presenterà, intervistato da Rossano Astremo e Dario Goffredo, “Il Cinghiale che uccise Liberty Valance”, romanzo d’esordio uscito qualche mese fa per Minimum Fax e tra i finalisti del Premio Strega. Nell’immaginario paese di Corsignano – tra Toscana e Umbria – la vita procede come sempre. C’è gente che lavora, donne che tradiscono i propri uomini e uomini che perdono una fortuna a carte. C’è una vecchia che ricorda il giorno in cui fu abbandonata sull’altare, un avvocato canaglia, due bellissime sorelle che eccellono nell’arte della prostituzione e una bambina che rischia la morte. E c’è una comunità di cinghiali che scorrazza nei boschi circostanti. Se non fosse che uno di questi cinghiali acquista misteriosamente facoltà che trascendono la sua natura. Non solo diventa capace di elaborare pensieri degni di un essere umano, ma, esattamente come noi, diventa consapevole anche della morte. Troppo umano per essere del tutto compreso dai suoi simili e troppo bestia per non essere temuto dagli umani. Meacci è anche tra gli autori di Non essere cattivo, film postumo del regista Claudio Caligari, presentato fuori concorso alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2015 e designato come film rappresentante il cinema italiano alla selezione per l’Oscar al miglior film straniero del 2016.
Dalle 21 la rassegna ospiterà Dente, uno dei più apprezzati cantautori italiani, un musicista che negli anni ha conquistato un pubblico sempre più numerso e affezionato riuscendo a imporre il suo personalissimo linguaggio pop dai tratti essenziali e ricercati. Intervistato da Bianca Chiriatti ripercorrerà la sua carriera e parlerà del suo nuovo album “Canzoni per metà” che già dal titolo è una chiara dichiarazione d’intenti, un doppio senso che indica da una parte brani dedicati alle “dolci metà” passate, presenti e future, dall’altra canzoni a volte brevi e dirette e spesso dalla struttura spiazzante tanto da poter sembrare quasi incompiute, ma che incompiute non sono. Dopo dieci anni di carriera Dente rimane tra i pochi coraggiosi artisti capaci di continuare a sperimentare, destrutturando la forma canzone pur mantenendo intatta una solida identità pop. Dalle 22 sul palco l’atteso concerto di Motta. Il suo esordio discografico solista “La fine dei vent’anni” (Sugar) ha messo d’accordo la critica, che gli ha riservato recensioni entusiaste, ed il pubblico, che lo ha premiato con piene e calorose platee nei concerti del tour passato che lo ha portato in oltre 60 location, tra live club, teatri e festival. “La fine dei Vent’anni” ha permesso a Motta di aggiudicarsi sia la Targa Tenco 2016 come Miglior Album d’Esordio sia il Premio Speciale PIMI 2016 del MEI. L’ultimo estratto dal disco, “Sei bella davvero”, è stato pubblicato in anteprima esclusiva nella homepage di Repubblica.it il 27 ottobre.
Domenica 4 dicembre la La Poesia nei Jukebox si concluderà con un mercatino (dalle 10 alle 21) che nel pomeriggio ospiterà alcuni showcase di band e progetti pugliesi che si alterneranno in brevi showcase e presentazioni. Tra gli ospiti Nerodalia (nuovo progetto della cantante Alessandra Caiulo e del chitarrista Salvatore Casaluce in collaborazione con il batterista Francesco Pennetta), Massimo Donno, Maffei!, Manu Phl, Casematte e Dune.
Nel corso delle precedenti edizioni la rassegna ha ospitato, tra gli altri, Francesco Bianconi (Baustelle), Riccardo Sinigallia, Federico Fiumani (Diaframma), Giulio Casale, Nicola Lagioia, Alessio Bertallot, Emidio Clementi (Massimo Volume), Davide Toffolo (Tre allegri ragazzi morti), Canzoniere Grecanico Salentino, Mario Desiati, Alessandro Baronciani, Bugo, Gianluca De Rubertis, Daniele Rielli, Giovanni Truppi, IosonounCane, Don Pasta e molti autori e band pugliesi.