Venerdì 30 gennaio esce in Italia e all’estero distribuito da IRD e nei migliori store digitali, Bea, nuovo progetto discografico di Andrea Sabatino, prodotto dall’etichetta salentina Dodicilune. Il quintetto del trombettista salentino è completato da Gaetano Partipilo (sax alto e soprano), Ettore Carucci (piano), Francesco Angiuli (contrabbasso) e Giovanni Scasciamacchia (batteria).
Il disco contiene sette composizioni originali di Sabatino (Made in Salento, Conviction, Joking whith jazz, Bea, Mr Carucci, Blues Andrew, Bea reprise) che si muovono tra jazz, ballad, bossa e blues. Completano la track list le cover di “The eye of the hurricane” del pianista statunitense Herbie Hancock e “Giochi di luci” del trombettista Marco Tamburini. “Le prime note del disco cominciano a diffondersi nella stanza con un calore e una energia tipicamente salentina pur rispettando quella che è la tradizione del linguaggio jazzistico”, scrive nelle note di copertina lo stesso Tamburini. “La parola d’ordine di questo quintetto non può essere altro che groove. La sezione ritmica, potente, precisa, affiatata ed elegante insieme ad una front line che guida le melodie con sicurezza e maestria ti trascina, un brano dopo l’altro, in un viaggio concreto e determinato interpretando al meglio l’idea musicale delle composizioni”.
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“Virtuoso e tecnicamente versatile, Sabatino ha presto maturato un sound particolare e personale di natura prevalentemente hard bop con forti venature di mainstream jazz, ma con una grande apertura verso le musiche altre”, sottolinea Gabriele Rampino, direttore artistico dell’etichetta Dodicilune. “Bea, sua seconda prova da leader, è un disco swingante e generoso, che ripassa il vocabolario del jazz straight-ahead, ama il climax latin tinge, percorre con classe la ballad, trasuda passione. A testimoniare il talento fuori dal comune di Sabatino basti il suo assolo nel brano che introduce il progetto, spedito a cento all’ora col fraseggio della tromba in avanti, in uno scintillio di note così rapide e perfettamente eseguite da spingere l’improvvisazione (e tutto il gruppo) sull’orlo del free. Tuttavia”, prosegue Rampino, “Bea propone un Sabatino ancora più creativo, all’apice della maturazione tecnica e stilistica. Il suo “Another Quintet” è infatti contraddistinto da una vena di effervescenza, di irriverente prestanza tecnica, di coesione e di grande impulso, con una cifra che richiama il Quintetto di Freddie Hubbard con James Spaulding prima ed Eric Dolphy poi”.
Andrea Sabatino inizia lo studio della tromba a cinque anni, a nove intraprende gli studi musicali presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, e nel 1999, appena diciassettenne, consegue il Diploma in tromba con il massimo dei voti. Partecipa a vari concorsi e rassegne nazionali esibendosi come trombettista concertista classico. L’incontro nel 2000 con il celebre trombettista Fabrizio Bosso, spinge Andrea a intraprendere lo studio del jazz. Partecipa ai seminari estivi di “Umbria Jazz 2001”, dove è premiato come “Miglior talento”, e “Siena Jazz”. Nel 2003 è selezionato per partecipare al “Premio Nazionale Massimo Urbani”, dove si classifica tra i finalisti e vince una borsa di studio per “Nuoro Jazz 2003”. Nel 2004 consegue il Diploma in Jazz presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce e contemporaneamente alterna la sua attività di trombettista jazz con lavori in Orchestre e in varie trasmissioni televisive RAI. Nel maggio del 2006 arriva Pure Soul, debutto discografico prodotto dall’etichetta salentina Dodicilune. Nei brani è affiancato da Vincenzo Presta (sax tenore), Ettore Carucci (piano), Giuseppe Bassi (basso), Mimmo Campanale (batteria) e dall’ospite Fabrizio Bosso. Nel corso di questi anni ha collaborato, tra gli altri, con Marco Tamburini, Maurizio Gianmarco, Sergio Cammariere, Mario Biondi, Mario Rosini, Dee Dee Bridgewater, Massimo Morricone, Daniele Scannapieco, Gianni Cazzola, Paolo Di Sabatino, Roberto Ottaviano, Giuseppe Bassi, Alessandro Di Puccio, Stefano “Cocco” Cantini, Salvatore Bonafede, Nico Morelli, Piero Odorici, Arthur Miles Rosario Giuliani, Javier Girotto, Marco Tamburini, Giovanni Amato.