Lunedì 29 Dicembre al Dopolavoro Live Club di Brindisi arrivano i Bud Spencer Blues Explosion, duo alternative rock celebre per le atmosfere infuocate ed esplosive dei suoi incredibili live. Adriano Viterbini (voce/chitarra) e Cesare Petulicchio (batteria) porteranno il loro sound energico e trascinante nel club brindisino per una serata di grande musica e divertimento.
I BSBE si sono imposti velocemente come una delle novità più elettrizzanti del circuito indipendente italiano dell’ultimo decennio. Nello spazio di tre album e un Ep dal vivo, il duo ha consolidato la propria fama grazie a un’intensa attività live, riuscendo ad attualizzare certi suoni seventies rock, abilmente miscelati con il blues delle radici e un innato gusto melodico. Una perfetta fusione fra tricolore e stelle-e-strisce, ottenuta puntando da subito sul cantato in italiano, incastonato in suoni tipicamente anglo-americani: il blues del Mississippi, il rock blues a tinte psichedeliche che caratterizzò il tramonto degli anni 60, il rock indipendente.
Petulicchio e Viterbini sono due musicisti dotati di capacità tecniche decisamente fuori dal comune: un drumming portentoso come quello di Cesare e una chitarra (più una voce) virtuosa come quella di Adriano sono tutto ciò che serve per generare un duo dai meccanismi perfetti, che nei club trova la sua casa perfetta e nel palco il luogo di massima espressione, dove manifestare la vera potenza del suono del loro blues elettrico e le straordinarie capacità nell’utilizzo dei rispettivi strumenti.
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La grande energia sprigionata sul palco, unita all’originalità e alla freschezza della proposta artistica, rapisce il pubblico, affascinato dal sound granitico del duo più esplosivo del Bel Paese.
Non mancheranno al solito le improvvisazioni e le cover, da sempre vero e proprio marchio di fabbrica dei BSBE. Le infuocate performance dal vivo del duo sono rinomate: per i BSBE ogni sera è diversa da quella prima, può succedere di tutto, i brani si allungano, mutano forma e prendono strade diverse rispetto ai dischi. I Bud fanno i concerti nello stesso modo in cui affrontano il lavoro in studio: come se si trattasse di una cosa a sé, come se ogni sera fosse una piccola opera d’arte da vivere in prima persona.