Talos Festival, dopo l’anteprima la rassegna entra nel vivo
Inserito da admin il 10 Set 2014 | Nella categoria Fuori Porta | Ci sono 0 Commenti
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Dopo una ricca anteprima (dal 4 al 10 settembre) a , in provincia di Bari, da giovedì 11 a domenica 14 settembre il , ideato e diretto dal trombettista e compositore Pino Minafra, entra nel vivo con la sezione internazionale.

Giovedì 11 settembre la giornata si aprirà alle 18.00 nell’Ex convento dei Domenicani con l’inaugurazione della mostra fotografica di Francesca Patella dedicata all’Instant Composers Pool Orchestra, una delle compagini più longeve e apprezzate a livello internazionale. Al Talos la ICP proporrà un concerto e un workshop per entrare nel modo dell’orchestra e dell’improvvisazione libera. Gli incontri si terranno sempre ai Domenicani (giovedì 11 settembre dalle ore 16 alle ore 18, venerdì 12 dalle 10 alle 13, sabato 13 dalle 10 alle 13) e si concluderanno sabato 13 alle ore 18 con un concerto finale con tutti gli allievi e le allieve.

Nel corso dell’inaugurazione spazio al concerto di Gianluigi Trovesi e Margherita Porfido. Nel concerto convivono i clarinetti dell’artista lombardo e il clavicembalo della musicista pugliese che propongono una esibizione unica ideata per Talos Festival. Gianluigi Trovesi sin dagli anni ‘70 sviluppa un linguaggio che associa al jazz memorie e codici di musiche diverse, popolari e colte. Diplomato in clarinetto, ha studiato armonia, contrappunto e fuga e si è esibito in complessi di musica classica, da ballo e jazz. Numerosi album all’attivo con varie formazioni, ha suonato in giro per tutto il mondo. Margherita Porfido consegue il diploma di pianoforte nel 1978, il Diploma di Clavicembalo nel 1987, la Laurea di II Livello di Clavicembalo nel 2012 e la Laurea di II Livello in Musica da Camera nel 2014. Iniziando la sua carriera concertistica dapprima come pianista dal 1983 si dedicherà poi completamente al clavicembalo con repertorio rinascimentale-barocco (in special modo italiano) e contemporaneo. Predilige il repertorio solistico e di solista con orchestra. Ha eseguito i concerti di J. S. Bach, V. Mortari, G. Petrassi, I. Vandor, F. Poulenc, G. Malipiero con prestigiose orchestre sinfoniche e da camera. Suona in Italia e all’estero in importanti rassegne e festival. A lei sono state dedicate oltre quaranta composizioni di autori contemporanei sia italiani che stranieri. Fondatrice e direttrice artistica del Concorso Internazionale per Clavicembalo Wanda Landowska e dell’omonimo Festival. È docente di Pianoforte al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari.


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Dalle 20.00 in Piazzetta Le Monache (ingresso 6 euro – abbonamento alle quattro serate 20 euro, in caso di pioggia concerti al PalaColombo) la serata prenderà il via con il concerto in piano solo di Keith Tippett, musicista inglese alfiere di uno fra i più intensi viaggi musicali a cavallo tra gli anni ’60 e i decenni successivi. La sua carriera inizia nel 1968 con un sestetto (che comprendeva Elton Dean al sassofono, Mark Charig alla tromba e Nick Evans al trombone) con il quale pubblica due album molto importanti e di grande successo. Significativo fu in quel periodo per Tippett l’incontro con i jazzisti sudafricani dei Blue Notes di Chris McGregor, con i quali avrebbe sviluppato negli anni successivi diverse collaborazioni. In particolare con il contrabbassista Harry Miller, fondatore della Ogun Records, e il batterista Louis Moholo, ha formato una formidabile sezione ritmica le cui combinazioni sono state tra le più eccitanti del panorama jazzistico britannico degli anni Settanta. Nel 1970 sposa la cantante Julie Driscoll, con cui ha dato vita anche ad un sodalizio artistico e discografico tuttora in corso. Ha inciso per numerose etichette in tutto il mondo. Al Talos Tippett ha suonato in diverse edizioni in Duo con Julie, con Rotor (con il compianto Paul Rutherford), Mujician, Tapestry e Viva la Black. Questa volta si presenta in piano solo per un viaggio originale e personale dal sapore British con suggestioni forti di Lennie Tristano e Cecil Taylor.

In chiusura la Tankio Band, orchestra formata nel 1983 da Riccardo Fassi e tra le più importanti della scena jazz italiana, in uno spettacolo dedicato a “Frank Zappa” con la partecipazione del fisarmonicista sardo Antonello Salis. Frank Zappa è sicuramente una delle figure più interessanti e discusse del panorama musicale contemporaneo. In quasi trent’anni di attività ha scritto, suonato ed inciso una grande varietà di musiche dando un enorme contributo all’evoluzione non solo del rock, ma di tutta la musica moderna. Il programma di questo progetto – che è diventato un cd pubblicato dalla Splash Records – prevede l’esecuzione delle più importanti pagine zappiane dagli anni dell’esordio sino alla morte. La Tankio Band affronta il poliedrico universo di Zappa con verve ed ironia, dandone una nuova personalissima chiave di lettura. “Arrangiare le sue composizioni è per me, un interessantissimo lavoro di riflessione su del materiale che raramente è stato suonato dai jazzisti e che invece merita una ricerca più approfondita”, sottolinea Riccardo Fassi. L’orchestra nata nel 1983, tra le più importanti del jazz italiano, sarà affiancata per l’occasione da Antonello Salis, fisarmonicista, pianista e compositore sardo. L’ormai trentennale carriera del musicista è costellata da collaborazioni eccellenti con alcuni tra i migliori jazzisti del panorama europeo ed internazionale e da partecipazioni a numerosi festival di jazz in Italia e all’estero.

Venerdì 12 settembre dalle 18.00 ai Domenicani focus su Misha Mengelberg, tra i fondatori dell’Instant Composers Pool Orchestra, con la proiezione del film “Misha Enzovoort” del regista Cherry Duyn. Dalle 20.00 si torna in Piazzetta Le Monache con “Orobico quartetto” di Gianluigi Trovesi. Il nuovo progetto del clarinettista nasce nel segno di un duplice “ritorno a casa”: da un lato la voglia di riprendere a suonare con collaboratori di lunga data a lui vicini anche geograficamente e dall’altro il desiderio di ricostituire un combo genuinamente jazzistico. La serata si chiuderà con il concerto della Instant Composers Pool Orchestra, esperienza nata nel 1967 dall’idea di Han Bennink, batterista, percussionista, improvvisatore e performer, Misha Mengelberg e Willem Breuker e ancora attiva in tutto il mondo.

La serata di sabato 13 in Piazzetta Le Monache si aprirà con la batteria di Han Bennink che torna sul palco qui in un solo dopo l’esibizione con l’orchestra. In chiusura il festival ospita il progetto speciale “For Mandela” che vedrà la partecipazione, tra gli altri, della Minafric Orchestra, delle cantanti Gianna Montecalvo, Cinzia Eramo e Lisa Manosperti, di Keith & Julie Tippetts e del batterista Louis Moholo. Nato a Cape Town nel 1940, è uno tra i più significativi artisti sudafricani. Membro fondatore dei Blue Notes, successivamente componente dell’orchestra Brotherhood of Breath (guidata da Chris McGregor, era una compagine costituita da musicisti sudafricani e dai principali musicisti della scena free jazz inglese) è stato anche tra i fondatori di gruppi come Viva La Black e della Dedication Orchestra. Un vero e proprio omaggio per ricordare e non dimenticare un tremendo periodo storico caratterizzato dall’apartheid, attraverso composizioni di Chris McGregor, Dudu Pukwana, Johnny Dyani, Mongezi Feza, Harry Miller, Enoche Sontoga oltre a brani dello stesso Keith Tippet e una dedica di Pino Minafra “Canto General” al grande poeta cileno Pablo Neruda.

La lunga giornata finale sarà aperta alle 10.30 ai Domenicani con un focus sulla Ogun, storica etichetta inglese con la partecipazione di Hazel Miller, Louis Moholo, Roberto Ottaviano e Riccardo Bergerone. Nel pomeriggio doppio appuntamento. Alle 17.00 nella Cantina Crifo ci sarà un omaggio a Steve Lacy con Roberto Ottaviano (sax), Giorgio Vendola (basso), Enzo Lanzo (batteria); alle 18.30 nel Teatro Comunale un dialogo musicale tra la batteria di Louis Moholo e il pianoforte di Livio Minafra. Dalle 20.00 si chiude in Piazzetta Le Monache con il duo composto dal fisarmonicista carinziano Klaus Paier e dalla violoncellista croata Asja Valcic, artisti conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Un vero e proprio universo musicale carico di elettricità e passione con influenze classiche, jazz, rock, della musica folk e del tango argentino, dove però trova spazio anche l’improvvisazione. Grande chiusura con il trombettista salentino Cesare Dell’Anna e il suo eclettico Girodibanda, che mescola tradizione bandistica, musica popolare, folk e balkan. Nel nuovo singolo “Bolero di Aradeo (Bolero Pizzicato)” la tradizione della musica popolare salentina sposa la danza di origine spagnola. Il brano vede, infatti, la fusione del “Bolèro” di Maurice Ravel, musica composta nel 1928 e di un classico della musica popolare salentina.

Talos Festival è realizzato dal Comune di Ruvo di Puglia con il sostegno di Regione Puglia, Gal Murgia Più, Provincia di Bari, Pro Loco Ruvo di Puglia e Associazione Terra Gialla, con il sostegno di piccoli ma fondamentali sponsor privati.

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