Pace è il tema della quarta edizione di SoundMakers Festival, progetto di ricerca creativa e cultura accessibile che si svolgerà a Lecce e Copertino da lunedì 1 a domenica 7 settembre con un cartellone ricco di appuntamenti. A cent’anni dall’inizio della Prima Guerra Mondiale, la pace tra i popoli è più che mai una necessità, un imperativo morale. Un tema di riflessione scelto perché i dolori e le gioie del mondo vanno raccontati, perché le nostre città, le nostre vie, le nostre case, sono piene di guerre quotidiane, invisibili; perché la Puglia è una terra di confine e in quanto tale sempre sull’orlo di possibili conflitti. Ma soprattutto perché c’è bisogno di un’educazione alla pace.
Proprio per questo motivo, SoundMakers Festival 2014 si aprirà lunedì 1 settembre (ore 17.00 – presso l’Ex Convento dei Teatini a Lecce) con una lezione di Laura Hassler, fondatrice e direttrice di Musicians without Borders (Musicisti senza frontiere). Fin dal 1999 Laura Hassler esplora l’utilizzo della musica nella costruzione della pace insieme alle persone che in tutto il mondo subiscono le conseguenze della guerra e dei conflitti armati. Figlia del famoso pacifista Alfred Hassler e cresciuta in una comunità multiculturale e artistica di New York, terrà una lezione pubblica sulla cooperazione internazionale attraverso il racconto della storia e dei progetti svolti da Musicians without Borders, una rete internazionale che utilizza il potere della musica per la cura e la riconciliazione in aree lacerate dalla guerra e dal conflitto. I progetti sviluppati rispondono alle necessità delle singole comunità e vengono realizzati in collaborazione con musicisti ed associazioni locali coadiuvati dai professionisti e gli educatori specializzati nel condurre progetti musicali di comunità in luoghi costretti a misurarsi con la paura, il trauma e l’isolamento generati dalle guerre e dai conflitti.
Il pilastro su cui si fonda il lavoro di Musicians without Borders è la convinzione che la forza della musica può curare, riconciliare e aiutare a costruire una consapevolezza umana globale, che la musica commuove e tocca le persone nel cuore e nell’anima e che, se è vero che il “dialogo interculturale” si affida al linguaggio per affrontare le differenze, la musica può però superare le barriere della lingua e della cultura e parlare alle emozioni, la più potente delle motivazioni umane, facendo appello a ciò che è condiviso.
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Musica, cinema, fotografia, teatro, incontri e workshop: come ogni anno SoundMakers metterà in relazione le diverse arti come strumento con cui leggere il presente e come patrimonio di tutti. Ognuno dovrebbe poter scegliere liberamente di partecipare a un concerto o assistere a uno spettacolo teatrale o visitare una mostra indipendentemente dalla propria disabilità o esigenza specifica. Per questa ragione le opere e gli eventi ospitati dal festival forniscono soluzioni tecniche specifiche come riproduzioni tattili, audiodescrizioni, sottotitoli, Lingua dei Segni italiana, audiointroduzioni, videotraduzione, danza-LIS. Il contributo di SoundMakers ad ampliare i confini della fruibilità dell’arte è un processo che si conclude nella settimana del festival ma che inizia mesi prima fin dalla progettazione iniziale, procede con la selezione delle opere e degli eventi ospitati, la realizzazione di soluzioni tecniche specifiche e la presentazione pubblica di opere divenute accessibili.
L’articolato programma si aprirà dunque lunedì 1 settembre con la lezione di Laura Hassler – organizzata in collaborazione con IProject Lab, Magna Grecia Mare, Terra del Fuoco Mediterranea, 3giritditè, ZIG, ZEI, Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce e Lecce2019 – e si chiuderà domenica 7 settembre (ore 21.30) nella Chiesa di Santa Maria di Casole a Copertino con il concerto-incontro in prima nazionale dei fisarmonicisti Giorgio Albanese e Rocco Nigro.