Puntuale come le feste dicembrine torna sabato 28 dicembre la Festa de lu focu di Zollino, appuntamento che spegne 34 candeline con l’importante novità di aderire al marchio “Ecofesta Puglia”. Largo Lumardo, altare laico di una festa pagana che tenacemente continua a rinnovarsi di anno in anno, accoglie la singolare focara, un paziente intreccio di fascine di legno d’ulivo che attende di ardere e riscaldare lentamente per tutta la notte tutta la comunità.
Si comincia alle 20, con l’accensione del falò, il fuoco catartico e ben augurale che porta via la malasorte passata, momento che si carica di suggestioni con gli spettacoli degli artisti di strada, le divertenti evoluzioni dei giocolieri e le coraggiose performance dei mangiafuoco. A scandire i ritmi della festa, prima e dopo la musica sul palco, sono le ronde di tamburelli che, fino all’alba, abbracciano la focara in un grande cerchio. Dalle 21.30 la scena è tutta per Antonio Castrignanò, la “canottiera” della musica popolare salentina ormai conosciuta in tutto il mondo, che sprizza energia con canti storici del suo repertorio e alcune anticipazioni in attesa del prossimo e attesissimo disco. Il nuovo progetto si annuncia come un’ulteriore svolta nel suo eclettico percorso artistico che si arricchisce ora delle incursioni elettroniche maturate con il dj e polistrumentista turco Mercan Dede.
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A seguire lo spettacolo dal vivo continua con il duo dj/producer Insintesi accompagnato dalla voce di Alessia Tondo, per un live set dalle sonorità dub urbane che coniuga l’elettronica con le sperimentazioni sulla vocalità popolare femminile.
Come tradizione vuole, Largo Lumardo, “vestito a festa” con le opere in metallo traforato dell’artista Giuseppe Castellano, si inebria dei profumi dei piatti tipici come le gustose sceblasti (il pane farcito tipico di Zollino farcito con olive nere, zucchine, cipolle, pomodori, capperi, peperoncino), le dorate pittule, i gustosi pezzetti di cavallo e la fumante carne alla brace. Non mancano all’appello i genuini legumi, preparati “alla pignata” come un tempo, tra cui il tipico “pisello nano” di Zollino e le fave “cu le cicoreddhe”. Immancabile è il vino rosso che scalda e inebria, e ovviamente l’acqua che, a Zollino più che mai, è pubblica e non si paga. Inizio ore 20. Ingresso libero. Info: 380/4252696.