Lo sguardo di Omero è pronto a partire con la IVª edizione. Un appuntamento atteso da quanti credono nell’ importanza del linguaggio visivo, nella forza della narrazione, nella necessità di fermarsi a guardare e sentire tempi, ritmi e mondi diversi per poter meglio comprendere e comprendersi.
Lo sguardo sul mondo, ma soprattutto sull’uomo, che questo festival sceglie di utilizzare si libera di orpelli e sovrastrutture per meglio vederne colori, luce, anima e quest’anno si veste della musica dei Radiodervish, che porta dentro i suoi suoni l’energia e il calore del mediterraneo.
Si caratterizza per la ricerca, la promozione e la premiazione di linguaggi cinematografici qualificati e innovativi, capaci di raccontare le singolarità dei luoghi, attraverso la rilettura e la valorizzazione della loro importanza storica, artistica, archeologica e ambientale, senza mai trascurare il fascino e lo spessore antropologico delle civiltà. Un contenitore culturale dedicato ai linguaggi cinematografici e al loro essere privilegiate chiavi di accesso tanto ai paesaggi dell’anima quanto all’anima dei paesaggi. È un festival di narrazioni filmiche, dedicate ai luoghi, alle culture e alle identità dell’Europa e del Mediterraneo, dove il paesaggio non è solo il contesto dove poggiare le storie ma un’entità protagonista, un soggetto al pari dell’uomo e, in quanto tale, motore principale della vicenda umana e del suo svilupparsi nello spazio e nel tempo. Il paesaggio e l’uomo sono spazi mistici, sociali e culturali che si esplorano e si contaminano vicendevolmente.
Omero è l’aedo perfetto: l’aedo tra gli aedi, il maestro della narrazione, il cantore cieco che, chiusi gli occhi sulla realtà manifesta, esplora il dietro e svela l’oltre che giace al di là del visibile, fino a cogliere la radice autentica delle cose. Questo lo sguardo sulla realtà che il festival vuole promuovere, perché, più che sulla cecità di Omero, bisogna parlare della nostra cecità, di questi tempi bui. Vedere il mondo con gli occhi del narratore e l’anima del viaggiatore, Omero racconta la vicenda umana in tutte le sue declinazioni, Lo sguardo di Omero premia l’arte della narrazione e, dopo l’Albania nella scorsa edizione, dedica questa quarta edizione al cinema Turco per vedere e scoprire il reale volto della Turchia di oggi.
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Il Festival si compone di tre categorie, corrispondenti ciascuna ad un linguaggio cinematografico differente.
Per ognuna delle categorie è previsto un premio:
- premio per il miglior documentario di taglio paesaggistico – antropologico;
- premio per il miglior film che armonizzi il delicato rapporto tra l’uomo, il suo ambiente e la sua civiltà;
- premio per il miglior report sulle condizioni ambientali di un luogo;
Le opere sono valutate da una giuria di 5 esperti nazionali di consolidata esperienza nel settore delle produzioni cinematografiche, del cinema documentario e dell’antropologia.
Anche quest’anno il Festival offre un ricco e interessante programma reso ancora più suggestivo dallo splendido scenario di ROCA NUOVA – villaggio rurale del XVI sec. d.C. , sede quest’anno del festival e della serata conclusiva di premiazione con la partecipazione dei Radiodervish.
Apertura del festival martedì 27 agosto con ASPETTANDO LO SGUARDO DI OMERO IL PAESAGGIO SI RACCONTA ALLA LUNA. La serata ospita due momenti molto interessanti:
– “SGUARDI SUL MEDITERRANEO: MITI LEGGENDE STORIE” ore 20.30
È uno spettacolo multimediale, caratterizzato dalla lettura di testi letterari, che getta un ponte di conoscenza sulle culture mediterranee, fiorite nel corso dei secoli sulle sue sponde. Il viaggio ha inizio dalla percezione espressa nei miti e nelle leggende. Da Ovidio, a Euripide,da Kavafis a Bodini, da Maria Corti a Ivo Andrić, da Ben Jelloun a Grossman e Orhan Pamuk. Ideazione e progettazione di Paolo Rausa, regia di Paolo Rausa, montaggio video di Ornella Bongiorni.
– “CHIAMATA ALLE ARTI” – dedicato a TIZIANO TERZANI ore 21.45
Spazio di approfondimento per letture, canzoni e immagini, finalizzato alla raccolta fondi, con libere donazioni, per la realizzazione di un film ispirato al celebre romanzo “Un indovino mi disse”.
Ad accompagnarci in questo viaggio saranno la giornalista Paola Bisconti e l’attrice Milena Galeoto che interpreterà i brani. “Chiamata alle Arti” nasce da un’idea e da un progetto di Mario Zanot, regista di Anam il senzanome, promotore della campagna di raccolta fondi, finalizzata a raccontare la straordinaria personalità di Tiziano Terzani.
Le serate di mercoledì 28, giovedì 29 e venerdì 30 sono dedicate alle proiezioni dei film e documentari in concorso. Lo sguardo di Omero chiude questa IVª edizione sabato 31 agosto con la serata di premiazione ospitando i Radiodervish la cui musica, e storia musicale, si coniuga perfettamente con la filosofia del festival. La band pugliese ha definito appieno una poetica e una visione del mondo, schierata dalla parte di quell’umanità nomade e sradicata che affolla oggi le grandi città d’Italia e d’Europa. La differenza culturale delle loro origini dà vita a canzoni che sono intese come piccoli laboratori all’interno dei quali si svelano varchi e passaggi tra oriente ed occidente, le cui tracce sono i simboli e i miti delle culture del Mediterraneo, luogo di confine che unifica nel momento stesso in cui separa.
Lo Sguardo di Omero è promosso e sostenuto dal Comune di Melendugno – Assessorato Turismo e Spettacolo; finanziato dal Fesr – Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale e dalla Regione Puglia – Assessorato Turismo e Spettacolo; con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, del Consolato Generale Onorario di Turchia, di Apulia Film Commission, dell’Assessorato al Turismo della Provincia di Lecce
Il grande successo delle precedenti edizioni, ha visto premiare registi come Ermanno Olmi, Gianni Celati, Franco Piavoli, e ha portato sul palcoscenico di San Foca, e nel cuore della comunità salentina, registi e produttori di altissimo profilo culturale e spessore umano, come Marco Visalberghi, Piero Cannizzaro, Rocco Papaleo, e Rossella Piccino. Un successo che premia anche il coraggio di scelte poco popolari da parte del Comune di Melendugno e, soprattutto, dell”ideatrice e curatrice del progetto Annalisa Montinaro. Lo sguardo di Omero rappresenta una voce fuori dal coro tra gli eventi dell’estate, perché invita all’ascolto, ad un tempo più lento, ad un attenzione più partecipata.