Musica, incontri, enogastronomia, mostre, documentari, teatro, editoria: dal 22 al 24 giugno la tradizionale Fiera di San Giovanni ritorna tra i caratteristici vicoli e le case a corte del centro storico di Zollino, piccolo centro della Grecìa Salentina. L’evento, promosso dall’amministrazione comunale, nasce nel 1910 per favorire lo scambio delle ricercate produzioni agricole del paese e con lo stesso spirito è organizzato ancora oggi. Infatti, la Fiera mette in vetrina innanzitutto le produzioni di eccellenza del territorio: il “pisello nano”, la “fava di Zollino” e la “sceblasti”, riconosciuti prodotti agroalimentari tradizionali (inseriti nell’apposito elenco ministeriale). La Fiera si distingue anche per l’attenzione alle tematiche della sostenibilità ambientale, nella proposizione di sempre nuovi momenti di approfondimento e per la ricerca di una giusta dimensione per offrire ai visitatori accoglienza e originalità.
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Molto articolato anche il programma delle attività culturali e musicali che ruoteranno attorno al tema del lavoro. Sabato 22 giugno alle ore 19.00 presso Palazzo Mandurino la Fiera si aprirà con l’inaugurazione della mostra fotografica “…di canti e di lavoro” con la partecipazione del ricercatore Luigi Chiriatti e del giornalista e coordinatore artistico della Notte della Taranta Sergio Torsello. A seguire proiezione in anteprima del documentario “Mareverde, racconti di una stagione perduta”, realizzato da Meditfilm per il Comune di Zollino, un ritratto di un mondo perduto che ruotava attorno alla coltivazione e alla produzione del tabacco. Subito dopo sullo schermo si alterneranno “Oro Verde” di Pierluigi Ferrandini ed uno storico lavoro girato a Zollino agli inizi degli anni ottanta dal noto regista Sergio Spina. Dalle 21.30 spazio alla musica con l’esibizione del coro “Comu veri cantori” e con l’atteso concerto dei Kamafei, nel quale si incontrano la spinta dalle travolgenti sonorità tradizionali salentine ben contaminate dalla passione per la Spagna e per le diverse culture Mediterranee; in chiusura Mascarimirì in Pizzica dance hall party.
Domenica 23 giugno dalle ore 19.00 a Palazzo Mandurino incontro sulla Cooperativa di Comunità di Zollino, costituita nel settembre 2012 sotto l’impulso dell’amministrazione comunale e di Legacoop Puglia. Dalle 21.00 sul palco spazio allo spettacolo “Memorie della terra: racconti e canti di lavoro e di lotta nel Salento”, testi di Vincenzo Santoro; voci narranti: Vincenzo Santoro e Anna Cinzia Villani; canti eseguiti da: Daniele Girasoli (voce, tamburello, cucchiai, armonica a bocca), Maria Mazzotta (voce, tamburello, cupa cupa), Enrico Noviello (voce, tamburello, chitarra battente), Anna Cinzia Villani (voce, organetto diatonico, armonica a bocca, tamburello). In chiusura si esibirà il cantautore Mino De Santis, testimone di usi e tradizioni del meridione e del Salento, di storie di vita tra il triste ed il comico, senza perdere mai l’ironia e la musicalità tipica dei cantautori italiani come De Andrè o Stefano Rosso. Dopo “Scarcagnizzu” (Fondo Verri) e “Caminante” (Ululati/Lupo Editore), il 29 giugno esce “Muddhriche” (Ululati/Lupo Editore), nuovo progetto discografico.
Lunedì 24 giugno, l’ultima serata si apre alle 20.00 nelle sale di Palazzo Mandurino con Il gusto delle parole – chiacchierate leggere tra letteratura e gastronomia locale con Pierpaolo Lala, Pino De Luca e altri ospiti. Dalle 21.00, dopo l’esibizione della Banda Città di Zollino e lo spettacolo Clown Lacoste (un mimo che nel corso del suo spettacolo, si trasforma nelle circostanze tipiche del clown bianco, soprattutto per alterigia e presunzione nei confronti del pubblico adulto), la Festa si chiuderà con il concerto dell’Antonio Amato Ensemble che spazia in tutto il repertorio della musica tradizionale, dai canti d’amore a quelli di protesta, dai canti di lavoro alle ninna nanne ed infine alla pizzica. La formazione comprende Antonio Amato (voce e tamburi), Salvatore Minutello (violoncello), Valerio Rizzello (oboe, fisarmonica e tastiere), Palmiro Durante (chitarre), Armando Ciardo (violino e viola), Antonio Marra (batteria).
Nel corso dei tre giorni di Fiera, tra le viuzze allestite con cascate di girasoli, antichi oggetti e luci di candele sarà possibile degustare e acquistare passeggiando nell’area espositiva tante produzioni di qualità e di eccellenza del settore agroalimentare ed enogastronomico salentino: dai prodotti a Km zero, all’originale Olivotto, dal polline, al miele ai succhi biologici, dai salumi ricercati ai dolci di mandorle, fichi, arancio e cioccolato, dal vino di eccellenza all’olio extravergine con spremitura a freddo e tanto altro. Sarà inoltre possibile assaporare i piatti della cucina tradizionale quali i piselli nani alla pignata e le fave nette con i morsi preparati da mani sapienti con le ricette di una volta e cotti ancora nella tipica pignata, seduti nella atmosfera magica di una corte, accanto a sciarabà e ballette di paglia, in linea con lo slogan griko dell’iniziativa “to kalò fai” che vuol dire “il buon cibo”.
Gli stand utilizzano poi esclusivamente piatti, posate e bicchieri assolutamente biodegradabili con una grande attenzione all’allestimento delle isole ecologiche per ottimizzare e razionalizzare la raccolta, verso il traguardo della prima vera fiera a rifiuti zero del Salento. Dallo scorso anno, inoltre, la Fiera di San Giovanni segue anche il modello sostenibile di “la Tradizione fa Eco”, valutato e certificato con la concessione del marchio “Ecofesta Puglia” rilasciato da EMS (Ente Modelli Sostenibili).