Appuntamento ai Cantieri Koreja martedì 13 novembre alle 21.30 con Corleone il nuovo cd di Roy Paci trombettista, compositore ed arrangiatore fra i più interessanti della scena italiana, appassionato di cinema, televisione, teatro e cibo oltre che vero gourmet. Anche se il suo vero nome, Rosario tradisce inequivocabilmente le sue origini siciliane, Roy è salentino a pieno titolo, terra in cui si è stabilito a vivere dal 2005. La sua allegria e il suono trascinante della sua tromba saranno accompagnati dal sax contralto di Guglielmo Pagnozzi, dal sax baritono di Marco Motta, dalle chitarre di Alberto Capelli e Marco Pettinato (anche al programming) e dalla batteria di Andrea ‘Vadrum’ Vadrucci.
Corleone è una delle tante anime musicali di Roy Paci, e per molti versi la più sconosciuta al grande pubblico: quella che trae la sua ispirazione dalla lezione del jazz sperimentale e d’avanguardia, molto free in quanto a linguaggio e contenuti. È un percorso nel quale Roy non si improvvisa, anzi: è proprio questo, in verità, uno degli elementi fondanti del suo background musicale.
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Il viaggio di Roy all’interno del jazz meno convenzionale inizia nel 1986, quando ha solo 17 anni, grazie al sestetto As Sikilli del sassofonista Stefano Maltese. Gli Zu e Trionacria, formazioni rispettivamente di jazzcore e jazz sperimentale – da lui coofondate tra il 1997 e il 2001 – , The Ex & Brass Unbound e Mondo Cane, costituiscono altre esperienze importanti di questo percorso, che Roy ha deciso di non abbandonare nonostante grazie al successo riscosso con Manu Chao e con Aretuska, il suo tempo per le collaborazioni e l’esplorazione musicale a tutto tondo si sia drasticamente ridotto.
Corleone rappresenta così per Roy una sorta di “wake up call”, una chiamata alle armi per una sua dimensione artistica che negli ultimi tempi – e a malincuore – aveva dovuto accantonare. Roy definisce Corleone la sua “viscerale profondità musicale. Quella profondità che viaggia dentro la mente, scava, è luminosa, ma non tiene conto dell’aspetto materiale della vita”. Il crossover che esprime il progetto Corleone è un pairing tra hardcore selvaggio e jazz sperimentale: il tutto stemperato nei colori elettronici minimali e nei suoni “terragni” della Sicilia e dei paesi mediterranei, come una sorta di couscous armolodico. In Corleone c’è anche la musica “saracena”, di derivazione araba, c’è il sole a picco delle marce funebri delle processioni religiose, c’è il choro brasiliano che riporta a casa nostalgie sudamericane; ma al tempo stesso ci sono le strutture improvvisative e i picchi estremi del free jazz, riferimenti alla no wave newyorkese, le grandi contaminazioni di stile di progetti come Fantomas e Mr. Bungle, echi di “Sketches of Spain” di Miles Davis, la ricerca interiore di Mongezi Feza, la grande lezione di Lester Bowie e il rispetto assoluto per un suo contemporaneo e amico Dave Douglas. Il tutto senza mai smarrire il senso – imprescindibile in tutto quello che Roy Paci fa – della musica come supremo divertimento.
Ingresso € 5,00, con cd € 10,00.